Benvenuti nel nostro angolo:
Segnalazione:
Titolo: Nessun porto nella nebbia
Autrice: Maria Campanaro
Editore: Triskell Edizioni
Data di pubblicazione: 6 Ottobre
Genere: Storico – sentimentale
Quarta di copertina:
Francia, 1671. L’impetuosa marchesa Isabel de Martigny s’imbarca per la Spagna, per sfuggire ai propositi del duca di Belfort, Primo Consigliere di Luigi XIV, di trasformarla nella nuova favorita del re. Durante una tempesta la sua nave viene assalita dalla Lucky Chance, un vascello pirata sotto il comando del carismatico e irrequieto Julian Koslow. Scoperto il valore che la ragazza ha per il sovrano, questi decide di barattare la sua liberazione con la consegna del duca di Rocheville, l’uomo che crede il suo vero padre e verso il quale nutre un’oscura ansia di vendetta.
In attesa del giorno dello scambio il rapporto tra Isabel e Julian cresce, li porta ad avvicinarsi e allontanarsi come nella sincronia di una danza, come nei passi di un duello, a trovare una sorprendente intesa che mette in luce tutto ciò che li accomuna, a partire dalla sete di libertà e di conoscenza e si trasforma in una passione profonda e definitiva. Lo scambio con il duca di Rocheville alla fine fallisce: Julian si rende conto che non è la persona che sta cercando. Sarà Isabel a permettergli di scoprire l’agognata verità sulle sue origini, ma numerose avversità li separano da questa rivelazione, sulle rotte seguite dalla ciurma della Lucky Chance, tra battaglie navali, agguati, arrembaggi, razzie, e tra le insidie della fastosa corte di Versailles: con la forza del trascinante amore che li unisce, Isabel e Julian dovranno in seguito affrontarne le schiaccianti ripercussioni sulle loro vite.
Breve biografia
“Nessun porto nella nebbia” è il suo primo romanzo.
Estratto
Era di nuovo a casa. E si concentrò sull’ipnotico rollio della Lucky Chance, che si muoveva sotto di lui con la sensualità di un’amante, che con la stessa possessività lo reclamava come parte di sé, del progetto di libertà e di dominio dei mari che da una vita intera condividevano, tutti e due. La sua nave lo aveva riconosciuto, aveva riconosciuto sopra ogni altro il suo tocco, la sua andatura, la cadenza della sua voce e, ne era certo, perfino la sua inquietudine. Non le serviva niente di più per lasciarsi domare, per lasciarsi andare. Nemmeno lui necessitava di altro per ritrovare intatti lucidità e freddezza, implacabilità di pensiero e d’azione.
Maria Capasso
Nessun commento:
Posta un commento