lunedì 8 gennaio 2018


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Segnalazione:

Titolo: Il colore dell'uva matura
Autrice: Sandra Rotondo
Genere: erotic/romance
Lunghezza Amazon: 366 pagine

Pubblicato: il 25 Luglio 2015
Casa Editrice: Self publishing
Prezzo: 1,00 Euro

Il colore dell'uva matura

Sinossi:

"Noi siamo ciò che siamo grazie a coloro che sono passati prima di noi. Nel mondo a taluni è dato di soffrire ad altri di amare." Con questa unica frase, l'autrice ci introduce nel mondo di Michael, un uomo uscito dalla fantasia di una donna. Michael Lacroix ha tutto quello che un uomo può desiderare: bellezza, ricchezza, potere, ma non distingue l'amore dal puro sesso. «Combatto ogni sacrosanto giorno per proteggere i miei confini, tra sanità mentale e totale pazzia.» È il demone che è in lui a guidare le sue scelte, anni di lavaggi mentali e torture psicologiche sessuali. Ma quando nella sua vita comparirà Maria, una "Ninfa" in miniatura", assumerà le sembianze di un Cristo in croce, alla disperata ricerca della redenzione. Tra i vigneti e i castelli della Valle della Loira, vedremo muoversi i protagonisti, in un susseguirsi di colpi di scena e di erotiche vicende. Quale segreto nasconde, Maria, una ragazza di diciannove anni arrivata dall'Italia per lavorare nei vigneti di Michael Lacroix, ricco imprenditore francese che vive in un castello della Valle della Loira?


Biografia:

Sono nata a Roma, dove tutt'ora vivo e scrivo, e sono sposata con un musicista. Siamo entrambi vegani da 7 anni. Ho iniziato a scrivere 5 anni fa, cimentandomi con il primo vegan fantasy in circolazione, distribuito dalla casa editrice Il Filo, a novembre del 2012 con il titolo: Emma l'ape regina La rivelazione, ora gratis su tutte le piattaforme di vendita. A cui ha fatto seguito: Emma l'ape regina Le verità nascoste. Nel 2015, è nata la mia sfida con il romance erotico e nello stesso anno, esattamente il 25 luglio faceva il suo esordio nella rete: Il colore dell'uva matura. All'epoca aveva una diversa cover. La strada è proseguita e nel tempo ho partecipato a vari concorsi arrivando 3 classificata con il fantasy, 3 con le poesie, menzione di merito al concorso Albero Andronico e via dicendo. Ho proseguito sulla strada del thriller/noir/erotico pubblicando il 5 settembre 2015 il libro: Perché sono qui? ribattezzato successivamente con il titolo Il Mostro (1) del quale sto scrivendo il seguito che sarà intitolato Diario di un Mostro La numero 4. A maggio di questo anno, è uscito: Non posso avvicinarmi a meno di 10 metri da te, romance. Sono anche la mamma della serie a puntate: Due Cigni a Manhattan distribuita gratuitamente in rete.

Estratto:

Scoppio a ridere e mi piego sulle gambe. «E mi dici come faccio a scoparti senza metterti le mani addosso?» e solo Dio sa quanto, in questo momento, vorrei farlo. Vorrei leccarti la fica, Maria, fino a farti pregare di smettere. Sono più che sicuro che hai un buon sapore. «Allora ho parlato al vuoto, tutto questo tempo? Mi toccherai quando sarà giunto il momento. Quando sarò sicura che tu sia cotto al punto giusto, Michael. Seconda regola: io potrò toccarti in qualsiasi momento, luogo, situazione scelga di farlo e tu non potrai fare nulla per impedirlo.» «Mi piace l’idea, perché non cominciare subito. Abbassati e prendimelo in bocca, ho giurato di non toccarti, quindi accomodati pure» incrocio le mani dietro la nuca e le piazzo davanti agli occhi il mio cazzo, in una perfetta erezione. Direi magistrale. Lei mi guarda e mi fa un sorriso spiazzante. E’ bella da morire, quando ride. «Preparati, Michael. Perché questo sarà un gioco al massacro! Sarai tu il vincitore o sarai il perdente?» mi sfida. Devo reagire, non voglio pensi che mi abbia in pugno. Non sa ancora di cosa sono capace per ottenere quello che voglio. Ma se ne accorgerà presto. “Mi dispiace, Maria, ma il gioco è appena cominciato.” «Toccati» le dico. «Toccati per me e assaggia il tuo sapore, Maria.» E lei esegue, immersa nel suo piacere, si alza l’orlo del vestito e lentamente fa scivolare le dita sotto di esso. Le vedo scomparire e vorrei seguire il loro stesso percorso. Si accarezza le labbra della fica, in un su e giù lento, si fa strada fino a penetrare il buio del piacere. Immerge un dito e sussulta. Il respiro le si rompe e dolcemente abbandona la testa di lato, a cercare il petto di un uomo che è solo immaginario. Ma quel dito staziona poco nella verginità di Maria e io vorrei che continuasse ancora, che mi facesse eiaculare mentre gode di se stessa e gode di me che la guardo. Ad attenderlo c’è la sua bocca, a colpi leggeri di lingua lo lecca e geme di piacere per quel sapore che io non ho il diritto di assaggiare. Maria è sconvolgente. E poi, come suo solito, mi stordisce del tutto. Maria riacquista lo spazio che ci ha divisi e tra le nostre labbra ora c’è solo il suo odore, a dividerci. Mi infila il dito in bocca e io lo succhio ingordo come fosse il grappolo più maturo della mia uva, e poi accade. Mi fa assaggiare la sua lingua, il suo dito, il suo sapore, le sue labbra, tutto in una volta. Questa, è l’estasi. Questa, è Maria. Ma il dolore al petto si fa straziante e io non riesco a respirare. Tremo al pensiero di morire e mi tocco il cuore. Non posso più resistere. Stacco le mie labbra da lei. E mi sento solo. Ma questo dolore è insopportabile e mi prende solo quando sono con lei. Maria non mi fa bene. Non mi fa bene. “Maria mi ucciderà” penso. «E’ tardi, andiamo» mi passo le mani sul viso e cerco di risvegliarmi, sto facendo un grande sforzo e sono un folle.

Letizia Romano 

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