martedì 5 dicembre 2017

Benvenuti nel nostro angolo

Titolo: Splendidi visto da qui 
Autrice: Walter Fontana 
Casa Editrice: Giunti
Genere: Distopico
Prezzo Ebook: 7,99 euro 
Prezzo cartaceo:  14,00 euro

Splendido visto da qui di [Fontana, Walter]
Sinossi:


Futuro prossimo. Un mondo diviso in Zone militarizzate. Queste Zone sono: anni ’60, anni ’70, anni ’80, anni ’90, anni Zero. Milioni di persone inebetite e felici vivono a ripetizione sempre nello stesso decennio, perfettamente ricostruito. Quei libri, quei film, quelle notizie, quella tv, quei prodotti, quel fantastico vecchio modo di vivere che si ripete in continuazione. Niente ansia del futuro e, per sicurezza, niente futuro del tutto.
È vietato passare da una Zona all’altra. Chi ci prova fa una brutta fine. Il transito è riservato a militari e addetti ai servizi. Tra questi Leo, uno spazzino. Lo spazzino è un lavoro delicato, perché dai rifiuti si deduce come vive la gente. Una carta di chewingum sugarfree 2009 trovata a Settanta vuol dire contrabbando. Leo è un tranquillo servitore della dittatura, segnala anomalie, non vuole rischiare. Una notte però trova nella spazzatura qualcosa realmente fuori luogo: Maia, una bella ragazza nata a Settanta, in fuga dalla sua Zona. Tra bidoni e tesori, memorie di contrabbando, traditori e traditi, spazzini che fanno i poliziotti e poliziotti che fanno pulizia, i nostri eroi improvvisati si ritrovano in lotta contro la dittatura (illuminata ma molto fiocamente) e a caccia di una libertà che, forse, da qualche parte esiste.


Recensione:


Un distopico all’italiana questo di Walter Fontana, che ho trovato piacevole da leggere ed ho terminato in tre giorni (per mancanza di tempo, perché si beve davvero tutto d’un fiato).
La prima nota veramente originale è che, a differenza dei suoi corrispettivi internazionali questo libro non punta agli adolescenti, ma invece è una storia adulta, con un protagonista adulto e con una trama di fondo che punta al revival e che quindi colpisce al cuore di chi è già un po’ più “grandicello”. La zona geografica nella quale si svolge la nostra storia è sicuramente un’Italia del futuro, anche se non viene mai specificato. Siamo intorno al 2050 e un governo totalitario (come in ogni distopico che si rispetti) ha diviso l’area in cinque zone: Sessanta, Settanta, Ottanta, Novanta e Zero. Inoltre c’è una zona supplementare, che è il Quartier Generale, luogo dove vivono e lavorano gli addetti ai lavori, i dirigenti, i pezzi grossi, ma soprattutto il protagonista Leo, uno spazzino.
Ogni zona rivive in loop il decennio del quale porta il nome: ad esempio a Sessanta si parte dal 1960 e si va avanti in ordine cronologico fino al 1969, dopodiché si riazzera tutto e si ricomincia da capo, tornando al 1960, e così via anche per gli altri decenni. Non è consentito viaggiare da una zona all’altra senza autorizzazione ma soprattutto non è consentito trasportare oggetti tipici di un decennio in una zona diversa dalla sua. Il compito di Leo non è soltanto raccogliere e separare l’immondizia, ma anche scovare i rifiuti irregolari e fuori dal loro tempo, che stanno a segnalare attività illegali e di spaccio.
Non voglio anticipare nulla della trama, perché è un romanzo da gustare senza il minimo spoiler, ma voglio consigliarlo a chi ha sempre nostalgia del passato, a chi non ama il proprio presente.
Siamo nostalgici, collezioniamo oggetti vintage, ascoltiamo vecchia musica, compriamo vinili (io sono la prima a farlo, lo ammetto) e a volte perdiamo di vista il punto vero della questione: il presente che tanto rifuggiamo è una conseguenza di quel passato che vogliamo riesumare, lucidare e mettere in bella mostra. Abbiamo paura di ciò che sarà domani dimenticando che in fondo le brutture del nostro quotidiano sono le conseguenze di ciò che abbiamo sbagliato ieri; e del nostro ieri tendiamo a ricordare solo le cose belle, vivendo soltanto di nostalgia, di oggetti, sigle, pubblicità e stacchetti. In fondo l’essenza del titolo del romanzo è proprio questa: il passato è bello visto da qui ma anche questo momento, per quanto brutto, diventerà passato. Impariamo ad apprezzare ogni istante, tirando fuori il meglio da noi stessi. 
Se questa mia analisi vi è piaciuta, anche il romanzo vi piacerà; vi assicuro che è una lettura ironica, interessante e unica nel suo genere. Un libro che, a parer mio dovrebbe essere più famoso e pubblicizzato; mi è stato invece troppo difficile reperirlo, in circuiti “ufficiali” mi è stato detto addirittura che probabilmente la Giunti non lo avrebbe mai ristampato. Ho dovuto acquistarlo usato, ed è un vero peccato per l’autore.
In conclusione, lo avrete capito: lettura consigliatissima.


Qualche estratto: 


“La gente vive per sempre durante la propria decade favorita. Se abiti a Zero, dopo ogni 31 dicembre 2009 c’è il primo gennaio 2000 e tutto ricomincia da capo. E’ bello. E’ distensivo”.

Claudia Simonelli 

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