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Intervista a Sadie Jane Baldwin
La mia passione per la scrittura è recente ed è arrivata dopo aver attraversato un periodo stressante della mia vita, durante il quale ho cercato di mettere per iscritto ciò che provavo. È stato liberatorio, mi ha permesso di esternare le mie ansie, le mie paure e anche alcuni fatti accaduti a me personalmente. Direi che si è trattato di un caso di scrittura terapeutica. È in questo modo che è nato Tutto in otto giorni, il mio primo romantic suspense.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
La musica mi deconcentra, quindi preferisco scrivere con il silenzio, spesso di notte, quando tutto tace e i membri della mia famiglia dormono. In quei momenti ci sono solo io e i miei personaggi che mi parlano. Fa tanto “neuro”, lo so, ma non è forse questo il bello della scrittura? Solo di rado ascolto musica strumentale, spesso brani di Einaudi o Cacciapaglia.
Troppo, più di quanto vorrei. È difficile, per me, non inserire il mio vissuto nelle storie che scrivo. Viaggio di fantasia, certo, ma incastro spesso episodi a me accaduti e ambiento le storie in luoghi a me conosciuti.
Il Romance in tutte le sue sfumature, dal romantic suspense al Time travel romance. Storie d’amore, rigorosamente con il lieto fine, se leggermente ironiche, ancora meglio.
Non c’è un libro in particolare. L’idea di scrivere non è arrivata grazie a un romanzo ben preciso.
Sia come autrice, sia come lettrice, preferisco
i dialoghi diretti, perché rendono la narrazione più veritiera ed emozionante e
in più mi permettono di immedesimarmi nella storia.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Finora non ho mai provato l’esperienza del blocco, né dello scrittore né del lettore, quindi non saprei come rispondere a questa domanda. Sarà che scrivo solo quando sono ispirata, senza nessuna fretta o termine imposto.
Certo, ho due amiche autrici con questo ruolo. Le beta reader, soprattutto se severe e sincere, sono quanto mai indispensabili per un autore. Perché si ha bisogno di qualcuno di esterno che valuti il lavoro e dica se ci sono delle incongruenze, se l’intreccio regge, se la storia può piacere o meno. Le loro critiche, se motivate, sono indispensabili.
9) Il primo libro letto?
Robin Hood. Avevo dieci anni, circa, e custodisco ancora con cura quel libro illustrato, la cui storia ho letto e riletto ai miei tre figli.
Sceglierne solo uno è impossibile perché ce n’è più di uno. In anni e anni di lettura, sono riuscita a trovare una gran quantità di romanzi che mi hanno emozionato o che mi hanno lasciato qualcosa. Tra i tanti, cito il romance storico “Il lupo e la colomba”, della Woodiwiss. Una storia d’amore d’altri tempi, una di cappa e spada, donzelle e cavalieri. Che ci posso fare, sono una vecchia romantica!
Grazie a Sadie Jane per la chiacchierata
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