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Intervista a Anita Cainelli
Ho sempre scritto poesie, fin da quando ero bambina. Da adolescente scrivevo lettere a diversi destinatari, facenti parte della mia vita, che però mai spedivo. Sulla carta esprimevo tutto ciò che a parole mi risultava difficile, visto il mio carattere piuttosto introverso. Era tuttavia un modo per fare chiarezza dentro di me. Le conservavo in un quaderno che ho gettato in età adulta. Ora un po’ mi dispiace, era una testimonianza di quello che sono stata e che i ricordi non sempre riescono a preservare nitidamente.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Ascolto solo i miei pensieri. La musica mi distrae, mentre i rumori di sottofondo, facenti parte del mio quotidiano non mi infastidiscono. A volte rispondo perfino a domande che mi vengono rivolte, oppure parlo al telefono, e nonostante tutto, contemporaneamente riesco ancora a seguire il filo del racconto e a scrivere qualche riga.
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Molto. I miei personaggi sono spesso malinconici, ma anche molto ironici. Proprio come sono io.
4) Il genere che preferisci scrivere?
Ho scritto prevalentemente romance, però storie un po’ diverse dal solito. Mi piace mettere altre storie nella storia, affrontare tematiche anche serie, sullo sfondo di un filo conduttore. Mi sono cimentata recentemente anche nella scrittura di gialli e mi ci trovo a mio agio. L’importante, per me, è scrivere.
5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura
Nessun libro in particolare. Ho cominciato a scrivere il mio primo romanzo quasi per caso.
6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Il discorso diretto è stato per me un grande ostacolo. Non facile, ma indispensabile. Così l’ho introdotto con cautela nelle mie storie, provandoci fino a trovare un giusto compromesso con il discorso indiretto e la parte descrittiva. Non è stato facile, ma ora mi ci sto abituando.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Leggere, pensare ad altro. Le mie trame si sviluppano in parte nella mia mente, di solito durante il noioso tragitto al lavoro, e in gran parte direttamente sulla tastiera. Quindi il blocco è passeggero. Almeno finora è stato così.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
Mia figlia Silvia. La mia più accesa sostenitrice. Scrittrice lei stessa, ha una competenza per me molto autorevole. La sua approvazione è la mia più grande spinta a proseguire con la scrittura.
9) Il primo libro letto?
Il piccolo Lord di F.H. Burnett
10) Il tuo libro preferito?
Nulla è per sempre di Sidney Sheldon
Grazie a Anita per la chiacchierata