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Intervista a Aura Conte
Spesso, penso che sia nata da bambina per colpa della mia incontrollabile fantasia … ma anche dal mio amore per cinema e teatro. Poi, raggiunta l’adolescenza, ho iniziato a scrivere di mondi fantastici e tanto altro ancora, senza mai smettere.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Amo la musica rock, punk e pop-rock. Ultimamente i musicisti rock sono pochi, quindi mi baso su canzoni che vanno dagli anni ‘70 ai primi 2000. Dai Van Halen ai Foo Fighters o gli Imagine Dragons, per intenderci.
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Di mio, metto solo l’emozioni e ogni tanto qualche esperienza ma in contesti diversi. Molti dei miei personaggi hanno hobby ai quali mi sono appassionata oppure hanno viaggiato in luoghi da me visitati.
4)Il genere che preferisci scrivere?
Ultimamente, forse le commedie romantiche. Mi aiutano a distrarmi dalla routine, soprattutto in un periodo storico come questo… un bel po’ pesante.
5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura.
Direi “La casa degli spiriti” di Isabel Allende. Ci sono particolarmente legata per diversi motivi.
6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Penso che dipenda dalla storia e dalla vita dello scrittore. Prima, uscita dal liceo, preferivo quello indiretto. Poi, crescendo e leggendo libri meno scolastici, ho preferito quello diretto… sia al presente che al passato.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Non credo di aver mai sofferto del blocco dello scrittore, forse del “pubblicatore”. Scrivo ogni giorno o quasi, ma non pubblico sempre tale materiale. Alle volte, lo lascio nel cassetto per anni, poi lo ri-edito e lo auto-pubblico. La mia serie “Confetti” è nata così e anche altri libri.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
Più di una. Far leggere una storia o dei capitoli a qualcuno prima della pubblicazione, ti aiuta a cercare di consegnare anche le prime bozze il più corrette possibili.
9) Il primo libro letto?
Credo fosse “Il gatto con gli stivali” e altre storie. Un libro di fiabe.
10) Il tuo libro preferito?
“La casa degli spiriti” di Isabel Allende.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Amo la musica rock, punk e pop-rock. Ultimamente i musicisti rock sono pochi, quindi mi baso su canzoni che vanno dagli anni ‘70 ai primi 2000. Dai Van Halen ai Foo Fighters o gli Imagine Dragons, per intenderci.
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Di mio, metto solo l’emozioni e ogni tanto qualche esperienza ma in contesti diversi. Molti dei miei personaggi hanno hobby ai quali mi sono appassionata oppure hanno viaggiato in luoghi da me visitati.
4)Il genere che preferisci scrivere?
Ultimamente, forse le commedie romantiche. Mi aiutano a distrarmi dalla routine, soprattutto in un periodo storico come questo… un bel po’ pesante.
5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura.
Direi “La casa degli spiriti” di Isabel Allende. Ci sono particolarmente legata per diversi motivi.
6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Penso che dipenda dalla storia e dalla vita dello scrittore. Prima, uscita dal liceo, preferivo quello indiretto. Poi, crescendo e leggendo libri meno scolastici, ho preferito quello diretto… sia al presente che al passato.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Non credo di aver mai sofferto del blocco dello scrittore, forse del “pubblicatore”. Scrivo ogni giorno o quasi, ma non pubblico sempre tale materiale. Alle volte, lo lascio nel cassetto per anni, poi lo ri-edito e lo auto-pubblico. La mia serie “Confetti” è nata così e anche altri libri.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
Più di una. Far leggere una storia o dei capitoli a qualcuno prima della pubblicazione, ti aiuta a cercare di consegnare anche le prime bozze il più corrette possibili.
9) Il primo libro letto?
Credo fosse “Il gatto con gli stivali” e altre storie. Un libro di fiabe.
10) Il tuo libro preferito?
“La casa degli spiriti” di Isabel Allende.
Grazie a Aura per la chiacchierata
Grazie tantissimo per questa intervista!
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