mercoledì 10 agosto 2022

Intervista a Daniele Tartaglia

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Intervista a Daniele Tartaglia


1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura?
Credo sia figlia fisiologica della passione per la lettura. Non conosco scrittori che non siano anche appassionati lettori. Ad un certo punto senti il bisogno di provare, di scrivere ciò che senti, soprattutto per te stesso.

2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Dipende. A volte capita che un pezzo mi catturi mentre scrivo, e allora lo ascolto ininterrottamente finché non ho finito. Per esempio, per il racconto del Castello ho utilizzato “Have you heard the news?” dei Talk Talk, mentre per quello dell’Isola “Marooned” dei Pink Floyd, e così via…

3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Questa domanda pone due questioni: quanto di te VUOI che scenda in ciò che scrivi, e quanto invece CADE giù indipendentemente dalla tua volontà (e qui l’inconscio domina). Credo che la padronanza della tecnica narrativa aiuti molto nel primo caso, mentre nel secondo è tutto più complesso (e spesso lo scopre l’editor).

4) Il genere che preferisci scrivere?
Il genere fantastico è quello che mi attira di più, con inevitabili sconfinamenti nello ‘psicologico/introspettivo’ e nell’horror.
Come scriveva Todorov nel suo ‘Saggio sulla letteratura fantastica’, si passa continuamente dal fantastico-strano al fantastico-meraviglioso.

5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura
“Manoscritto trovato a Saragozza”, di Jan Potocki. Credo che sia ,oltre che un bellissimo romanzo, un ottimo manuale per lo scrittore di letteratura fantastica.

6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Entrambi. Dipende comunque da come si pone l’io narrante.

7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Vado a passeggio con il mio cane nel bosco vicino a casa mia, metto gli auricolari e musica ininterrottamente finché non compare il brano ispiratore (ogni volta diverso), allora torno al computer e ricomincio.

8) Hai una beta reader per le tue storie?
L’unica che legge ciò che scrivo è mia moglie, ma essendo di parte, dice che è tutto bello anche se facesse palesemente schifo.

9) Il primo libro letto?
Il primo libro che ricordo di aver letto credo sia Pinocchio.

10) Il tuo libro preferito?
Ne ho moltissimi, ne cito tre: “La polvere del Mondo”, di Nicolas Bouvier, “Il leopardo delle nevi”, di Peter Matthiessen, e “Shibumi” di Trevanian. Ma sono molti di più.

Grazie a Daniele per la chiacchierata

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