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Autore: Philip Reeve
Editore: Mondadori
Prezzo: ebook 5,99€ - Cartaceo 14,87€
Genere: Distopico
Sinossi
Tom, giovane Apprendista Storico di Terza Classe che lavora nel museo di Londra, una delle città più potenti, sventa fortuitamente il piano di Hester, una ragazza orribilmente sfigurata che attenta alla vita di Valentine, l'archeologo a capo della Corporazione degli Storici. Appena prima che la misteriosa ragazza precipiti nel nulla del Territorio Esterno, la regione selvaggia e desolata che si estende al di fuori delle città su ruote, Tom riesce a scoprirne l'identità e da quel momento da eroe si trasforma in preda.
Recensione
Macchine mortali è ambientato nel futuro, a Londra, dove le città sono in continuo movimento, senza sosta.
Ovviamente, queste "città" si nutrono di energia e sono sempre alla ricerca di potenziamenti (mi ricorda un po' inception, anche se la trama è totalmente diversa).Tom è un apprendista storico, e la sua guida, Pomeroy, gli insegna tutto ciò che gli è utile, aiutandolo senza limiti.
Ma tutto questo basta a Tom?
La risposta è no!
Una misteriosa ragazza, Hester Shaw, entra in scena e il suo obbiettivo è uccidere Valentine.
Tom e Hester si ritroveranno fuori dalla città, nel Territorio Esterno, e qui, la vera avventura di Tom avrà inizio.
Tom vede nuove realtà, molto più interessati delle cose che imparava da apprendista, cambiando qualcosa dentro di lui.
Hester è da scoprire pagina dopo pagina!!!
E tutti gli altri personaggi, come Chrysler Peavey, Anna Fang, Tom, Shrike,Katherine Valentine, Bevis Pod,Thaddeus Valentine.
Ognuno con la propria storia e la loro parte (buono o malvagia) nell'avventura di Tom.
Lo stile di scrittura è veloce, con ambientazioni ben descritte, personaggi delineati alla perfezione, eventi che sembrano uscire fuori dalle pagine del libro.
Lo consiglio a chi adora il genere distopico.
Vi lasciamo con un estratto
Volarono per tre giorni in un mondo in bianco e nero, fatto di neve, ghiacciai e roccia, quella scura e scoscesa delle montagne giovani. Di tanto in tanto Hester e Tom dovevano tenere d’occhio i comandi, mentre Anna Fang schiacciava un pisolino senza spostarsi dal sedile, perché non si arrischiava a lasciare la cabina di guida. Salirono e salirono ancora, fino a che sfiorarono i contrafforti più bassi del grande Zhan Shan, la più alta delle nuove montagne della Terra. La cima innevata si protendeva nel freddo infinito al di sopra del cielo. Al di là i picchi erano più bassi, candidi e armoniosi, intervallati da una valle verde dove enormi branchi di animali si sparpagliavano al rumore dei motori dell’aeronave. Erano le Montagne del Paradiso, che sprofondavano in lontananza, a nord ed est, in immense distese di steppa e di taiga o nello scintillio delle acque di paludi impossibili da attraversare.
Letizia Romano
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