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Titolo: Le regole dell'attrazione
Autore: Bret Easton Ellis
Editore: Einaudi
Genere: Narrativa Contemporanea
Prezzo: Ebook 6.99 - Cartaceo 11.40
Sinossi
«Che direbbero i miei se sapessero che qui non faccio altro che bere e scopare? Mi disconoscerebbero? E i soldi, me li passerebbero lo stesso?»Gli studenti che frequentano l'esclusiva università di Camden, nel New Hampshire, oltre a osservare quelle «regole dell'attrazione» che governano i vari rapporti tra i sessi, soprattutto bevono, si fanno, si stravolgono. E con qualsiasi cosa riescano a rimediare: birra calda e sgasata, whiskey, anfetamine, coca, Ecstasy, metedrina... Costruito come un caleidoscopio di brani raccontati dai diversi protagonisti, Le regole dell'attrazione porta all'estremo la tecnica narrativa ispirata ai videoclip che aveva fatto di Meno di zero una rivelazione.
Recensione
Le regole dell’attrazione non si presenta con una trama ben definita, ma illustra le avventure di alcuni ragazzi e ragazze, che passano le giornate senza alcuno scopo preciso, senza una particolare ambizione, senza chiarezza su ciò provano, sentono per la vita e per l'amore. Le loro vere occupazioni sono la droga, l’alcol, il sesso, e le occasioni in cui possono procurarsi queste distrazioni. Dunque, ci rivotiamo una narrazione spoglia, con la sensazione che alcune pagine siano strappate volutamente dall'autore, donando solo quello che vuole far conoscere dei suoi personaggi. Quasi come se fosse geloso della loro storia! Il romanzo è breve per i miei gusti ma ho impiegato due mesi per finirlo perché - nonostante i temi interessanti e riflessioni abbastanza forti sul modo giovanile - lo stile di narrazione mi annoiata terribilmente. Non mi sento di declassificarlo del tutto dai libri accettabili, ma neppure piazzarlo nella classifica di quelli carini. Un libro così: niente di più e niente di meno.
Vi lasciamo con un estratto
“Non so perché vado a letto con Franklin. Forse perché piace a Judy, o forse è solo perché capita ogni tanto. Forse perché è alto e ha i capelli scuri e mi ricorda Victor. Forse perché siamo a un party di domenica sera ed è buio e mi annoio ma cosa potrei fare alla Booth?"
Maria Capasso
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