martedì 16 aprile 2019

Benvenuti nel nostro angolo

Titolo: Funzioni 
Autore: Andrea Michelotti 
Editore: Ensemble 
Genere: Narrativa/Distopico 
Prezzo: brossura 14,00 

Sinossi:
Ivan Raversi è un quarantenne ancora costretto a vivere con i genitori, a mendicare affetto e a barcamenarsi nella ricerca di un'occupazione. Un nuovo impiego è l'occasione per risolvere tutti i suoi problemi. Ma a che prezzo? Ambientato in una città-laboratorio - isolata ed esausta, vigilata e incasellata in protocolli molto rigidi - questo romanzo, tra distopia e metafora del presente, racconta il nostro tempo stretto nella morsa della precarietà esistenziale, dell'edonismo, dell'eccessivo controllo delle nostre vite e del confine sempre più invisibile tra pubblico e privato.

Recensione
Un distopico all’italiana quello di Andrea Michelotti, che si lascia leggere in poco tempo. Nonostante la lettura risulti fluida e fresca non si può però considerare una lettura leggera, o semplice. Sarebbe un errore gravissimo. 
Perché “Funzioni” è il tipico romanzo che si legge in fretta per la smania di sapere come andrà a finire, ma che poi inevitabilmente ti lascia li a farti delle domande. Perché? Cosa ho appena letto? Il nostro protagonista, Ivan, è un quarantenne senza un’occupazione, costretto al costante confronto con la famiglia, gli amici, le donne, la società e il suo costante senso di inferiorità. Ci troviamo in una città-laboratorio, già solo il nome mette ansia: Perennea. Evidente la volontà di rimanere in una città perpetua, dove mai nulla cambia, il contatto con l’esterno è chiuso e filtrato da un’Agenzia che tutto comanda e tutto dirige. Il romanzo, per quanto scorrevole è costantemente pervaso da questo velo di angoscia che fa temere sempre per un terribile colpo di scena ogni volta che girerete la pagina; e il colpo di scena è in effetti il romanzo stesso, del quale ridimensionerete ogni passaggio solo una volta che l’avrete terminato.
Un distopico si, ma spaventosamente attuale. La dipendenza dalla tecnologia, la dipendenza affettiva, la dipendenza familiare, la vera e propria ossessione per il denaro come status, come segno di distinzione e non come mezzo. Viviamo per farci amare a tutti i costi, per farci apprezzare nonostante tutto, compriamo, ci agghindiamo come alberi di Natale pur di sapere che verremo apprezzati dalla maggioranza. Facciamo scelte di vita importanti, addirittura irreversibili pur di farci amare a tutti i costi da chi dovrebbe amarci incondizionatamente: la famiglia. Perdiamo di vista i valori importanti, che in fondo sono pochi e decisamente più semplici e remunerativi per l’anima. Questo messaggio è nascosto in ogni pagina di “Funzioni”, ma esplode solo alla fine quando, voltata l’ultima pagina ti rendi conto che hai fatto un lungo esame di coscienza.

Voto: 4/5 

Vi lasciamo con un estratto
Anche la rabbia è passata, senza trasformarsi in nulla. Ho le mani e la testa vuote, solo un’eco che ripete che non posso perdere il mio lavoro.

Claudia Simonelli

1 commento:

  1. Ho riletto più volte la recensione ed è stato molto stimolante constatare come l'immaginario di ogni lettore dia nuove forme al portato della storia.
    Grazie di cuore e buon lavoro nel vostro Angolo delle parole!

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