martedì 9 aprile 2019

Benvenuti nel nostro angolo

Titolo: Magnifico assedio
Autore: Emily Pigozzi
Editore: Self
Genere: Romanzi Rosa
Prezzo: Ebook 1.99 - Cartaceo 8.56


Sinossi
Con lui ho capito cosa significa il termine passione, il godimento più puro, che è ancora più speciale perché si fonde con qualcosa a cui non sono ancora riuscita a dare un nome. Forse è l’amore, ma chi l’ha mai provato davvero? Nei ragazzi che ho conosciuto finora non c’è niente del mare di forza, dolore e di vita bruciante che Fabrizio porta con sé.
E l’incredibile è che lui non se ne accorge nemmeno. Non si accorge che con lui sto cambiando il mio modo di essere, e la cosa mi esalta e mi terrorizza. Siamo chiusi in questo assedio, ancor più mentale che fisico, a testare i nostri limiti, a sfidarci, a imparare a comprendere la nostra capacità di amare…

Per Fabrizio Brandi, ex parà della Folgore e ora ispettore di polizia della Criminalpol, il lavoro è la cosa più importante e lo basa totalmente sull’ istinto. Lui è la carta pazza, quella che sconvolge tutto e va oltre le regole senza farsi domande. Almeno finché il suo nuovo incarico non lo mette alla prova. Nina Orlando, giovane e bellissima, è la figlia di un importante uomo d’affari divenuto collaboratore di giustizia, e Fabrizio viene assegnato alla scorta che dovrà accompagnarla al sicuro in una località sconosciuta. Nina è viziata, ribelle, abituata ad avere tutto ciò che desidera, ma anche terribilmente sensuale. Lontani dai loro mondi e costretti a stare insieme i due non potranno che fare scintille, in un crescendo di attrazione impossibile da controllare…


Recensione
Romanzetto ben scritto dal punto di vista grammaticale. Non ci sono errori o refusi. E fin qui nulla da dire. Il libro purtroppo non è altro che una sorta di Harmony . La trama conosciuta e stra-conoscuta lasciando al lettore poca immaginazione o interesse. Manca di innovazione e i personaggi sono banalmente piatti. Le aspettative non vengono superate e il libro è solo un passatempo giusto per leggere qualcosa di poco impegnativo. Un vero peccato perché fosse gestita bene la trama avrebbe diverse potenzialità. Il soggiorno a Baviera è l’unica parte decente del libro. Per il resto parte lentamente e il finale fin troppo sbrigativo. Il romanticismo fin troppo eccessivo.

Vi lasciamo con un estratto
Acqua. L’acqua bollente che scorre sulla pelle è proprio quello che mi ci voleva. No, non cancellerà il peso di questa giornata orrenda, di sicuro. Non basterà a togliermi dalla mente e dallo sguardo tutte le cose che ho visto, e alle quali ho fatto ormai una sorta di tremenda abitudine. Però mi leverà almeno in parte di dosso il peso della stanchezza, dell’oppressione. Immerso nel vapore caldo confondo persino i ricordi, e questa è in assoluto la parte che preferisco. Mi passo le mani ruvide sul petto muscoloso, sul ventre tonico, sulle natiche, sul sesso già pronto e turgido al pensiero della serata che mi aspetta. Mi sfioro con forza, quasi con cattiveria, quasi fossi una sorta di nemico di me stesso. Come per riscuotermi dai brutti pensieri, per ricordarmi che, in un modo o nell’altro, la parte più animale e sensibile di me è sempre viva. Viva nonostante il dolore che cerco di soffocare, nonostante il peso del rifiuto, dei ricordi, quel macigno nel cuore invisibile eppure più pesante dell’aria che respiro. Chiudo gli occhi e mi tuffo sotto il getto d’acqua, la manovella girata al massimo. Per un istante mi manca il fiato: l’acqua invade le narici, le orecchie, tanto che quasi mi sento soffocare. In questa atmosfera rarefatta per un attimo sto bene. Maledettamente bene. 
Chiudo il rubinetto della doccia e esco per asciugarmi, ravviando con le mani i capelli bagnati. Strofino sulla pelle umida il telo che ho portato con me, prima di riporlo in malo modo nell’armadietto sempre più disordinato. Infilo i miei jeans preferiti, aderenti e sdruciti al punto giusto, e una camicia chiara, che contrasta con la mia pelle olivastra. Un po’ di acqua di colonia forte, maschile, uno sguardo alla barba volutamente incolta nello specchietto. Sono pronto: non mi serve altro.

Domenico Del Coco

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