martedì 20 novembre 2018

Benvenuti al nostro angolo
Intervista Alice Steward






















1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura?

Ho cominciato per caso. Nella vita sono sempre stata un’accanita lettrice e assidua frequentatrice di gruppi letterari. Un giorno partecipai a un concorso organizzato da alcune amiche, nel quale si doveva, tutte insieme, scrivere un romanzo. Ognuna aveva il compito di scriverne una parte. Il mio pezzo piacque tantissimo e fui esortata a scrivere ancora.

2) Cosa ascolti mentre scrivi?

Mentre scrivo amo ascoltare una raccolta musicale di Youtube molto varia, Alicia Keys, Sade, Jamiroquai, Ella Fitzgerald, ma anche Nirvana e Pino Daniele.

3) Quanto di te metti nelle tue opere?

Credo che ogni scrittore quando scrive, immagina i personaggi e sviluppa le trame dei romanzi, lo faccia mettendoci qualcosa di proprio. I miei romanzi non sono autobiografici, però in ogni personaggio femminile o maschile e nelle loro storie si annida certamente qualcosa di Alice.

4) Il genere che preferisci scrivere?

Dopo aver provato un po' tutti gli ambiti letterari posso dire che il genere che preferisco scrivere e nel quale mi muovo con maggiore disinvoltura è senza dubbio il genere rosa. Ma non disdegno anche la spy story e il thriller.

5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura?

La mia prima opera è stata “Desiderio Incontrollabile”. A mio parere, un’opera di modesto valore nella quale però ho sperimentato molto e che incredibilmente ha venduto tantissimo attraverso la piattaforma Amazon, tanto da rimanere per diversi mesi ai vertici della classifica “erotici”. Ma è stata la mia seconda opera, la duologia “Love Affair”, due romanzi ambientati nelle aule dei tribunali statunitensi, che avevo cominciato a pubblicare sul mio blog riscontrando un enorme successo di visualizzazioni, a convincermi a provare nel mondo della scrittura e a farlo con serietà e professionalità.

6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?

Prediligo il discorso diretto perché trovo che i dialoghi fra i personaggi, soprattutto se arguti e brillanti, diano vivacità alla storia.

7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?

Quando vengo colpita dal cosiddetto “blocco dello scrittore” ne esco, di norma, smettendo di scrivere e cercando stimoli nella vita reale, fra la gente che popola la mia vita quotidiana. Mi aiuta molto anche chiacchierare con le mie amiche, che mi agevolano a trovare stimoli per argomenti e situazioni originali.

8) Hai una beta reader per le tue storie?

Sì, ho la fortuna di avere un'amica che si è offerta tempo fa di farmi da beta reader e non solo, spesso legge in anteprima brani dei miei romanzi e mi rivolge “dritte” importanti.

9) Il primo libro letto?

Il mio primo libro letto è stato “Tre uomini in barca” di Jerome Kapla Jerome, un libro ironico, spassoso e divertente, avevo circa nove anni e da allora non mi sono più fermata.

10) Il tuo libro preferito?

Alcuni dei miei libri preferiti sono la Nausea di Jean Paul Sartre e L'Attenzione di Alberto Moravia.

Grazie a Alice per la bella chiacchierata!

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