giovedì 23 novembre 2017

Benvenuto nel nostro angolo

Titolo dell'opera: Mal di pietre
Autrice: Milena Angus
Casa Editrice: Nottetempo
Genere: Drammatco
Prezzo ebook: 6,99 euro
Prezzo cartaceo: 14 euro



Sinossi:

Nel suo secondo romanzo Milena Agus racconta la storia di una donna (nonna della narratrice), della sua vita, del suo matrimonio e dei suoi amori. In quest’ordine, appunto, perché alla nonna tutto capita un po’ in ritardo, quando ormai non ci spera piú. A cominciare dal matrimonio tardivo con un uomo che, ospitato dalla famiglia, si sdebita sposandola. E l’amore, quell’amore vagheggiato e sognato da tutti i personaggi di Milena Agus con tanto sfortunato ardore, arriva inaspettato, durante una cura termale per curare il “mal di pietre”, i calcoli renali. Il mal di pietre finisce cosí con l’identificarsi col mal d’amore e trascinare l’eroina in una vicenda di assoluta, impensata felicità con il Reduce, un uomo zoppo e sposato, che soffre dello stesso male

Recensione:

Ho letto questo libro, dopo Aver visto film che ho amato (Nicole Garcia, il regista, ne sposta l'azione nella campagna provenzale anni '50, mentre qui è ambientata in Italia) nel modo più malinconico e sognate. 
Il film è ispirato alla storia della nonna della protagonista, in cui si parla di questo amore extra coniugale con Il reduce che incontra alle terme per curare il mal di pietre. 
La donna è una carattere vivace e senza falsi pudori. Ha la passione per la scrittura e scrive poesie cariche di erotismo e tutti la credono pazza. 
Si ritrova in un matrimonio, con un uomo che non ama ma che inizierà a vederlo come una compagnia sopportabile. 
Più avanti, soffre del mal di pietre, terribili coliche renali che non le permettevano di restare incinta. Così le vengono ordinate le cure termali in Continente ed è lì che conosce il Reduce...e lei conosce per la prima volta l'amore. 
Un amore che la inchioderà al Reduce per tutta la vita. Un amore diverso da quello che ci si aspetta e fuori da ogni visione. 
Un amore totale e devoto.
Un amore molto, molto, molto particolare con un finale davvero inaspettato. Ma sul serio. 
Io conoscendo il film, già sapevo cosa mi aspettava all'ultima pagina (anche se descritto in modo molto diverso), quindi avevo il cuore preparato.
Lo stile è fluido, ritrovandoti al finale senza neppure accorgertene. 

Qualche estratto:

“Il Reduce disse che secondo lui suo marito era un uomo fortunato, davvero, e non un disgraziato, come lei diceva, che aveva avuto in sorte una povera matta, lei non era matta, era una creatura fatta in un momento in cui Dio semplicemente non aveva voglia delle solite donne in serie e gli era venuta la vena poetica e l’aveva creata”.

Maria Capasso

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