venerdì 14 settembre 2018

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Blog Tour: I cartoni di Lui & Lei di Lilletta Ely e Max Rambaldi - Tappa a Tema Amori Scolastici




Titolo: I cartoni di Lui & Lei
Autore: Elisabetta “Lilletta” Tosi
Illustratore: Max Rambaldi
Prezzo: 14,70 (cartaceo)
Acquistabile e prenotabile tramite crowfounding su Ulule.com






Trama 

"Alabarde spaziali, bacchette magiche, apocalissi e palloni da calcio”. Bastano questi elementi per rievocare la stragrande maggioranza dei cartoni animati trasmessi tra gli anni ’80 e ’90, che ci hanno accompagnato nei nostri primi passi e oltre. Perché dunque non ripercorrere le storie di maghette, robottoni e sportivi in poche righe con un pizzico di ironia? Ci sarà anche un gatto a farvi da guida, forza, non potete dire di no! In questo libro Elisabetta (alias Lilletta) riprende lo stile riassuntivo dei suoi video di YouTube per rivivere insieme gli anime più iconici della nostra infanzia e adolescenza, accompagnati dalle bellissime illustrazioni di Max Rambaldi, poliedrica artista, che porta in ogni serie Indy, il gatto di Lilletta (sua guest star fissa) per invadere ogni cartone di cui si parla! Un libro di oltre 180 pagine realizzato come un diario ricolmo di colori e ricordi, cammei più o meno facili da indovinare di amici e colleghi delle due autrici, e anche un giochino segreto! Se tutto ciò non fosse bastato ad attirare la vostra attenzione, vi ricordo che l’elemento felino scorre potente in ogni pagina! Contiamo su di voi per poter portare alla carta luce quest'opera!





 


Noi de L’angolo delle parole siamo felici di partecipare al blogtour di “I cartoni di Lui & Lei”, libro di Lilletta Ely, youtuber che seguiamo da un po’ e che ci allieta da sempre con brevi riassunti che rinchiudono tutta l’essenza dei cartoni animati della nostra infanzia, coi quali siamo cresciuti poco a poco, e che ancora oggi amiamo. I suoi video mettono sempre allegria e al contempo nostalgia, un mix che non guasta affatto. La bravissima Max Rambaldi ha curato tutto le illustrazioni, che sono a dir poco deliziose e minuziose nei dettagli.

Tutti noi, nati tra l’inizio degli anni 80 e quello degli anni 90 soffriamo della stessa temutissima malattia. Brividi di piacere, lacrimuccia agli occhi, i sensi che si acutizzano riportandoci a quei colori, suoni e profumi; si ritorna inevitabilmente indietro nel tempo, pur rimanendo nel qui e ora. Ovviamente stiamo parlando della nostalgia, quella che noi appartenenti a quella generazione proviamo ogni qualvolta si parla di un certo tipo di cartoni animati. Ho un ricordo nitido di me stessa a sei o sette anni, davanti alla tv in salotto, Bim Bum Bam che cominciava e io felicissima, in attesa dei miei anime romantici preferiti.

L’opera che vi presentiamo oggi parla proprio di questo, e nello specifico di tutti quei classici che hanno fatto da fondamento alla nostra infanzia e preadolescenza, segnandoci inevitabilmente per sempre. Non c’è nessuno nella mia cerchia di amici (tutti nati tra l’86 e l’87) che in macchina non abbia un cd con tutte le sigle dei cartoni cantate da Cristina d’Avena, altra pietra miliare per noi nostalgici.

Diciamo che ormai, a trentuno anni suonati subisco inevitabilmente il disincanto e la disillusione dell’età adulta, e di quella bambina tutti cuori e principesse c’è rimasto ben poco; solo una cosa fa eccezione: i cartoni animati incentrati sugli amori scolastici. E poco importa se Mediaset ha martorizzato trame, nomi e fatti, rendendo tutto più politically correct, spoilerando tre quarti delle trame durante la sigla. Non importa se fin da bambini ci siamo domandati come fosse possibile che degli adolescenti giapponesi si chiamassero Johnny, Sabrina e Tinetta (personaggio fastidioso come una poltrona fatta di cactus, probabilmente seconda soltanto a Chibiusa in “Sailor Moon”), come in “È quasi magia Johnny”. Non importa neanche il fatto che la sigla suggerisse che Johnny fosse in grado di leggere il pensiero, cosa assolutamente falsa visto che in realtà era capace di viaggiare nel tempo o di teletrasportarsi.

Stessa tragica sorte l’ha subita il famosissimo “Piccoli problemi di cuore”, dove già dalla sigla sapevamo che Miki avrebbe scelto Yuri, eppure continuavamo a guardarlo fiduciose come solo delle piccole principesse nate negli anni ottanta sapevano fare, e dopo esserci sorbiti taglicuci di scene, episodi stuprati qua e la, Miki, Yuri, Ghinta, Arimi, Steve e poi tutta la trottola da capo in una trama alla stregua di Beutiful eravamo li a sospirare per la nostra coppia del cuore; e come se non bastasse in Italia la cara Mediaset ci ha anche regalato un finale troncato, visto che l’adattamento italiano era molto più breve e ci privava del finale tragicomico della serie, che non voglio spoilerare nel caso in cui vi abbia fatto venire voglia di recuperarlo.

A proposito di sigle che non c’entrano niente con la trama del cartone animato… vogliamo parlare di “Rossana”? Aridaje con il dramma sui bulli nella scuola, e nel comporre la sigla hanno completamente dimenticato di menzionare la storia d’amore tra Sana e Erik. Ma tant’è…

Forse meno famoso dei due precedenti, ma che non aveva niente da invidiare, “Curiosando tra i cortili del cuore” fu uno di quei cartoni che mi tenne incollata allo schermo, perché la storia tra Melissa e Spillo sembrava non sbocciare mai, e dentro di me pensavo di morire con le farfalle nello stomaco per tanto amore inespresso (si, lo so che sembro tragica, e vi assicuro che da bambina lo ero e come!). Crescendo ho imparato ad apprezzare tutti gli altri lavori della Yazawa (specialmente Nana, lavoro incompiuto che fa soffrire tutti noi appassionati). Questo cartone si fregiava di una sigla all’avanguardISSIMA rispetto a tutte le altre dell’epoca, che ancora oggi mi fa battere un po’ il cuore.

Ultimo ma non ultimo, arriviamo al cartone animato per eccellenza, quello che ha segnato più di tutti gli altri la nostra adolescenza, quello che ancora oggi alla domanda “Qual è il tuo gruppo rock preferito?” ci fa rispondere in coro “I Bee Hive”, quello che al solo mormorare “Un giorno di pioggia” fa partire un coro indistinto di ex bambine e bambini che se ne fregano totalmente di perdere la loro dignità cantando la sigla di”Kiss me Licia”. La suddetta Licia, che lavora nel locale di suo padre Marrabbio, un padre padrone con degli amici alquanto discutibili, incontra appunto Andrea e Giuliano, un bambino dalla forma tubolare e un gatto dalle sembianze di un Supersantos. Andrea è nientepopodimenochè il fratellino di Mirko, leader dei Bee Hive. Inutile spiegarvi come andrà a finire questa storia, eppure riesce sempre a smuovere in me una lacrimuccia. Piccola curiosità: questo anime tratto dallo shojo “Love Me Knight” di Kaoru Tada non ha avuto in madrepatria tutto il successo che invece ha riscosso in Italia, dove invece abbiamo pensato bene di produrre a riguardo anche un live action a dir poco imbarazzante, con dialoghi ai limiti del surreale e parrucche che manco Platinette (andate un po’ su youtube e provate a cercare “fettine panate” per farvi un’idea). Se siete appassionati di Kiss me Licia vi suggerisco di leggere anche altri lavori della Tada (uno su tutti Itazura Na Kiss).

Insomma, dopo aver fatto questo excursus sui cartoni che parlano di amori scolastici vi rimando al sito Ulule.com dove potrete prenotare la vostra copia di “I cartoni di Lui & Lei”, associandolo a numerosi gadget pensati apposta per voi, amanti della nostalgia, ma quella bella e giocosa della nostra infanzia.




Claudia Simonelli 

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