Benvenuti nel nostro angolo
Titolo: Lei non deve sapere
Autore: Giusy Amato
Editore: Self
Genere: Narrativa femminile
Prezzo: Ebook 1.99 - Cartaceo 11.40
Sinossi
Due famiglie, due storie parallele.Geraldine e Greg, due giovani innamorati, vengono divisi con l’inganno quando lei aspetta un figlio, frutto del loro grande amore. Geraldine cresce Peter da sola, tra mille difficoltà. Lui sa che il padre è morto, ma alla soglia dei trent’anni, scopre cos’è realmente accaduto prima che lui nascesse.
Mindy, figlia di un magnate dell’industria, rimane sola dopo un incidente d’auto che si porta via la madre, la sorella gemella e forse anche il padre, dal momento che non si trova il suo corpo. E’ stato un incidente o un omicidio? Il ritrovamento di una misteriosa lettera, la spinge a scavare nella vita della sua famiglia, con l’aiuto di Tommy Evans, il suo amico giornalista. E se anche lei fosse in pericolo? Quando finalmente incontra Patrick, la sua vita sembra prendere la giusta piega ma a pochi giorni dal suo matrimonio…
Recensione
Un libro splendido e particolare. Colpisce che il tutto è basato sulla menzogna. Un romanzo che sa di thriller ma ben costruito, potenzialmente un ottimo best-seller che è in grado di tenere attaccato il lettore sin da subito. Come un puzzle si scoprono le verità e proprio per questo che la vita dei due giovani protagonista affascina e incuriosisce. Lo stile è perfetto, senza sbavature e ovviamente i dialoghi sono tecnicamente perfetti. A mio avviso un ottimo libro adatto ad una grande casa editrice perché la diffusione di questo libro mi pare più che giusta. Per chi ama il thriller è consigliato ma la capacità di Giusy Amato è saper scrivere un romanzo che includa diversi genere. È raro trovare libri perfetti e Giusy con questo libro ha raggiunto il massimo della perfezione. Una lettura piacevole quando si vuole tornare a casa dal lavoro. I personaggi indimenticabili. Un ottimo lavoro.
Vi lasciamo con un estratto
Aveva conosciuto Greg trent’anni prima, quando era poco più che adolescente. Zio Danny, che l’aveva cresciuta come una figlia, era amico del padre di Greg nonostante la differenza di classe sociale. In effetti erano amici di bevute e di scorribande giovanili, niente di più. Dietro insistenza di Geraldine, suo zio aveva fatto in modo che l’estate successiva, alla chiusura delle scuole, la nipote andasse a lavorare nell’azienda dei Taylor. Non voleva che si distraesse troppo dagli studi, ma lei lo aveva tormentato con i suoi discorsi sull’indipendenza, sul diritto al lavoro e sull’autonomia delle donne. Zio Danny era un po’ preoccupato, non gli garbava l’idea di avere una nipote fanatica del femminismo, che in quel periodo (erano gli anni Sessanta) per alcune donne era quasi diventato una moda. Anche se, osservandola con attenzione, si rendeva conto che Geraldine non aveva atteggiamenti da maschiaccio e non era volgare e arrabbiata come altre sue coetanee, che spesso ostentavano un linguaggio non adatto a una signorina per bene. Fu così che lei conobbe il rampollo della famiglia Taylor. Greg era l’opposto del padre, con il quale non andava affatto d’accordo. Era un ragazzo sensibile, taciturno e dai modi gentili, ma non effeminato, come diceva il padre con tono provocatorio quando lo prendeva di mira. «Sei il mio unico figlio e quest’azienda un giorno sarà tua, se ti comporti come una femminuccia nel giro di qualche anno vanificherai tutti i miei sacrifici!»
Domeni Del Coco
Nessun commento:
Posta un commento