Benvenuti nel nostro angolo
Autore: Giorgia Clark
Titolo: Le amiche stupende
CE: DeA Planeta
Cartaceo: 16,00
Sinossi:
Nella New York dei lavoretti precari, degli amori difficili e dei sogni a perdere, Evie, Krista e Willow sono tre ragazze normali – e amiche inseparabili. Quando una vecchia conoscenza regala a Krista una boccetta contenente un misterioso liquido viola, lei non immagina che la sua vita stia per cambiare di colpo. Poche gocce del bizzarro intruglio e si ritrova in possesso di un visetto da bambola e di un corpo perfetto. Non un semplice upgrade delle sue sembianze normali, ma qualcosa di completamente diverso e perfettamente inspiegabile: la grazia incarnata, l’ideale divenuto realtà. Temendo che l’effetto del Pretty – così le ragazze battezzano la strana pozione – possa svanire all’improvviso, Krista non perde tempo nel presentarsi a un provino che, tra disavventure ed equivoci, le spalanca le porte di un’improbabile carriera d’attrice. Evie e Willow, intanto, a loro volta trasformate da qualche goccia del liquido viola, sperimentano ciascuna a proprio modo il travolgente potere della bellezza. Ma proprio quando sono ormai a un passo dal realizzare le loro fantasie più sfrenate, le tre amiche si ritrovano faccia a faccia con le debolezze e le contraddizioni che le rendono irrimediabilmente se stesse. Perché non c’è avventura più grande che imparare ad amare e ad amarsi. Tagliente, provocatorio e spudoratamente divertente, Le amiche stupende è il ritratto senza filtri né sconti di una generazione cresciuta nell’era dei social e dei reality, ma non per questo meno affamata d’amore e di verità.
Recensione:
Arriva l’estate e la De Agostini Planeta DeA ci propone un bel romanzo leggero ma al contempo pieno di riflessioni. Le Amiche Stupende di Giorgia Clark. Con uno stile divertente, sarcastico ma anche riflessivo l’argomento principale è la bellezza esterna. Ambientato nella New York contemporanea le tre ragazze si comportano come le giovani di oggi. Smartphone e reality. Questo è il loro mondo. Ma non mancano citazioni filmiche come Eyes Wide Shut. Il libro è uno spaccato della società femminile americana attuale. Il mondo ovattato delle case editrici, dell’editoria per settimanali per donne e molto altro. Leggere questo libro è un po’ come ritornare al mondo di Gossip Girl ma in una dimensione più matura. Non lasciatevi ingannare dal titolo in apparenza adolescenziale. Il libro è molto di più. E’ una ricerca su se stessi in una società che si basa prettamente sull’esteriorità e sui reality. Ve lo consiglio davvero. Già dalle prime sarete catturati in questo vortice di eventi talvolta caotici ma anche pieni di equivoci come del resto è oggi la società americana. Saprete apprezzare questo libro.
Estratto:
Evie bevve un sorsata di vino e tracciò con il dorso dell’indice il profilo della guancia di Velma. La scrittrice si era fatta voler bene dagli snob dell’editoria sparando a zero sulle mode letterarie. Per anni il suo bersaglio preferito erano stati i romanzi sui vampiri, finché non ne aveva scritto uno. Denti da latte parlava di succhiasangue, succubi e non morti. Velma sembrava godere nel farsi adorare per un’opinione per poi assumere quella diametralmente opposta. Tra i libri della Wolff, Denti da latte era il preferito di Evie. Sentì il desiderio solleticarla tra le cosce. Aprì l’account di appuntamenti online e trovò tre nuovi messaggi, tutti da parte di ragazzi. Nessuna notizia di Quinn. Peccato. Il primo messaggio, da curry_heaven, diceva: “Sei carina. Ci usciresti con me lol?”. Il secondo, da WineNot: “Se ti dicessi che hai un bel corpo te la prenderesti? E se ti dicessi che sono venuto guardando il tuo culo in quei jeans?”. E il terzo, da Fun2Be Around: “In questa foto sembri un uomo”. Evie cancellò metodicamente tutti e tre, sforzandosi di non abbandonarsi alla caustica delusione che minacciava di inghiottirla. Non che volesse uscire con qualcuno di particolarmente bello. Si era sempre ripetuta che l’aspetto esteriore non era poi così importante, ma nel profondo sapeva che la pensava così perché non poteva permettersi altrimenti. Perché lei non era bella. Una delle paure che aveva seppellito nell’Antro della Vergogna era che il suo aspetto fisico la stesse ostacolando, impedendole di conquistare il potere, di essere qualcuno che la gente ascoltava, a cui rispondere in modo automatico, frenandola dal trovare un partner fantastico che illuminasse la stanza, dal fare sesso con dei veri schianti, dall’ottenere un avanzamento di carriera. Perché ovviamente, ovviamente, aveva la personalità perfetta per partecipare a quella maledetta audizione per Extra Salt. E anche se aveva cercato di non darci peso, le aveva fatto male che Jan non avesse preso in considerazione la cosa nemmeno per un secondo. Ma Evie detestava quel genere di pensieri.
Domenico Del Coco
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