mercoledì 6 aprile 2022

Intervista a Paolo Fumagalli

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Intervista a Paolo Fumagalli


1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura? 
Quando ero bambino amavo leggere e farmi raccontare fiabe e ben presto questa passione ha fatto nascere la voglia di creare storie mie. Alle elementari mi piacevano i temi, soprattutto quelli di fantasia, e anche da ragazzino ho sempre cercato di scrivere piccoli racconti. Crescendo ho iniziato a impegnarmi seriamente, con la speranza di riuscire a pubblicare veri libri. 

2) Cosa ascolti mentre scrivi? 
Niente. Quando scrivo e ancor più quando leggo preferisco il silenzio. 

3) Quanto di te metti nelle tue opere? 
In termini di autobiografia non molto, non mi capita spesso di utilizzare eventi della mia vita. Ci sono però tanti altri elementi personali, come le influenze di opere che amo, le mie riflessioni, il mio amore per la natura e per la fantasia, alcuni luoghi o piccole cose che si trovano intorno a me… In molti sensi chi legge i miei libri può conoscermi davvero in profondità. 

4) Il genere che preferisci scrivere? 
Amo soprattutto il genere fantastico, in tutte le sue ramificazioni, dall’horror alla fiaba, dal fantasy classico a quello dark o urban… Lo apprezzo sia come lettore sia come scrittore, mi sembra molto efficace per unire intrattenimento e profondità e per fornire nuove prospettive e diverse chiavi di lettura per il nostro mondo. 

5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura 
Non penso ce ne sia stato uno in particolare. Scrivere e pubblicare erano obiettivi a cui tenevo, quindi ho fatto il possibile per raggiungerli. Ciò di cui c’è stato davvero bisogno non è tanto il coraggio quanto piuttosto l’impegno. 

6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi? 
Se parliamo di discorso, di solito le battute dirette funzionano meglio, il ricorso all’indiretto è meno frequente. Ovviamente però i dialoghi non sono l’unica componente di un libro, per me narrazioni e descrizioni sono fondamentali. 

7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura? 
Finora mi è capitato soltanto una volta di avere un blocco vero e l’ho risolto mettendo da parte per molto tempo il progetto su cui stavo lavorando e dedicandomi a un altro. Ogni tanto mi accorgo di aver bisogno di una pausa e in quei casi la scelta migliore è fermarsi per qualche giorno, magari in compagnia della lettura di libri altrui, per riposare la mente e ritrovare l’entusiasmo. 

8) Hai una beta reader per le tue storie? 
No. Mia madre e mio fratello mi danno una mano a ricontrollare il manoscritto prima di proporlo agli editori, ma non fanno da beta reader. Il loro aiuto è soprattutto una revisione delle bozze. 

9) Il primo libro letto? 
Da bambino non saprei proprio dirlo, sicuramente una raccolta di fiabe o di storie di quel tipo. 

10) Il tuo libro preferito? 
È una domanda a cui non so mai rispondere, non riesco a sceglierne solo uno. “Il Maestro e Margherita” mi piacque tantissimo e di certo lo ammiro molto, lo considero uno dei migliori e più sorprendenti. Forse i libri che ho riletto più volte sono i due scritti da Lewis Carroll sulle avventure di Alice.

Grazie a Paolo per la chiacchierata

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