martedì 3 aprile 2018

Benvenuti nel nostro angolo

TITOLO: Mi sono solo dimenticata di Vivere. 
AUTORE: Selene Piana
EDITORE: Self 
GENERE: Drammatico
PREZZO: Ebook 2,99 - 11, 00 Cartaceo


Sinossi:

Settembre. Il profumo del mare raggiunge la stazione di Porto Maurizio, dove Vera sta aspettando il treno. Ha trentacinque anni e vuole uccidersi. Non c’è niente a tenerla legata a quella vita: né un lavoro, né amici, né amore. È convinta di non avere altra scelta. Finché Beatrice, una donna anziana che le impedisce di saltare sui binari, non le fa capire quanto tempo abbia ancora per rimediare. Vera ha scritto una lettera per ogni persona della sua vita, ed è proprio partendo da quelle parole che riprende a vivere. Contatta Barbara, la cugina a cui era legata e che non sente da anni; decide di partire per un viaggio con Beatrice, che continua a frequentare; riprende a cercare lavoro, e sarà proprio cercandolo che conoscerà Daniele, il proprietario di una libreria, che decide di assumerla. Almeno una volta al mese il suo capo sparisce per qualche giorno, senza dirle dove va, e affidandole il gatto. Vera si sente attratta da lui, ma ha paura. È troppo presto per ricominciare a vivere?

Recensione:

Libro con un argomento delicato Selene Piana affronta il tema del suicidio in maniera esemplare. Sarà un’anziana ad aiutare Vera a rimanere in vita Beatrice il nome della donna che non è altro una sorta di angelo dantesco aiuterà la protagonista Vera nel suo percorso di rinascita. All’interno di questo romanzo prezioso e perfetto leggiamo le lettere che ha scritto ai suoi parenti e amici poco prima dell’atto del suicidio saranno un riallacciamento delle relazioni. Ma c’è anche una storia d’amore. Il cuore di Vera sarà confuso tra Daniele, l’intrigante libraio che le darà lavoro nel proprio negozio, e Gabriel, l’affascinante medico, nipote dell’anziana Beatrice. Ma non c’è solo speranza, amore, crescita interiore e cambiamento. Ci sono i profumi della Liguria. Rispetto ad un Coelho (Veronika decide di morire) Selene Piana è riuscita a entrare di più nel cuore delle lettrici e perché no? Anche dei lettori. Il linguaggio denso di emozioni e anche la sofferenza viene descritta senza appesantire il testo. Depressione, solitudine, suicidio sono raccontati con tanta grazia che a mio avviso trovo il romanzo degno per una casa editrice in quanto privo di errori, sbavature, ma soprattutto il romanzo è pieno, denso di emozioni che fanno sì che la lettura risulti interessante e piacevole e al contempo strumento di riflessione. In questo libro l’amicizia ha un significato profondo come l’amore. Leggendo il libro mi è sembrato di ricordare una Rosamunde Pilcher però italiana. Una rara perla preziosa capace di tessere parole preziose. Difficile trovare una scrittrice (e l’appellativo è strameritato) capace di fondere narrazione, riflessione e aspetti della vita contemporanea con una grazia senza precedenti. Gli aspetti psicologici dei personaggi a mio avviso sono perfetti e completi. E gli aspetti emotivi sono plasmati con grande maestria. Considero questo libro davvero un grande capolavoro della narrativa italiana contemporanea. La narrazione in una donna ha sempre una marcia in più e Selene Piana con questo libro ha raggiunto livelli altissimi. Con questo libro dopo averlo letto gioirete in ogni singolo istante. Ve lo consiglio davvero. Non ve ne pentirete. 

Un estratto:

Stava confessando le sue colpe, le sue paure, e farlo davanti a Barbara le costava già uno sforzo enorme.
«Perché di me? Perché pensavi che ti avrei considerata una fallita?» Barbara si sporse in avanti sul tavolo, sembrava tesa.
«Per ciò che ho fatto…», mormorò Vera abbassando la voce e accavallando le gambe. «Anzi, per ciò che non ho fatto.»
Lanciò un’occhiata di sbieco all’uomo seduto nel tavolo in fondo, intento a leggere il giornale. Di certo, pensò lei, non sarebbe rimasto ad ascoltarle.
«È assurdo, Vera.» Barbara tamburellò due dita sul tavolo, poi tornò a guardarla negli occhi. «Cosa ti è successo?»
Ho cercato di uccidermi, ma una vecchia mi ha fermata. Ho scritto tante lettere, una anche per te, e ora potresti avere quella tra le mani invece di me davanti agli occhi.
Cosa preferiresti?
Vera sentì le lacrime pizzicarle la pelle.

Domenico Del Coco 

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