giovedì 18 giugno 2020

Intervista a Maricla Pannocchia

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Intervista a Maricla Pannocchia


1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura?
La passione per la scrittura è nata con me. Alle scuole elementari già riempivo quaderni di racconti.

2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Dipende da che cosa scrivo. Prima d’iniziare a scrivere un nuovo romanzo cerco una colonna sonora, o quantomeno una canzone che dia voce ai sentimenti e alla situazione della protagonista. Ovviamente la colonna sonora si evolverà con la protagonista; alcune canzoni saranno sostituite.

3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Poco. Dei romanzi di fiction che ho scritto, non m’identifico in nessuno dei personaggi. Per me scrivere è come raccontare la vita di qualcuno, non devono necessariamente esserci stralci di me fra quelle righe.

4) Il genere che preferisci scrivere?
Libri a tema sociale. Si tratta sempre di storie di finzione, che però sono basate su ricerche reali (ad eccezione del recente “Ascoltami ora – storie di bambini e ragazzi oncologici” un’ antologia contenente storie vere di famiglie colpite dal cancro pediatrico). Mi piace anche scrivere romanzi ambientati nell’Ottocento, specialmente nella Londra vittoriana.

5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura.
Non c’è un libro in particolare, ma mi è sempre piaciuto molto “Piccole donne”. Mi sono sempre identificata in Jo e nella sua passione per la scrittura (oltre che nell’essere un maschiaccio apparentemente incapace di trovare il proprio posto nel mondo).

6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Entrambi.

7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Mi capita raramente. Scrivo spesso, e solitamente si tratta di storie che butto fuori senza ambizione di pubblicazione, solo perché voglio raccontarle e perché scrivere mi piace troppo; non potrei rinunciarvi a lungo. Quando accade, comunque, stacco per qualche giorno e poi torno con ancora più idee di prima!

8) Hai una beta reader per le tue storie?
No.

9) Il primo libro letto?
Non me lo ricordo!  Da piccola ho letto i tipici libri per bambini, come quelli della collana de “Il battello a vapore” e qualche classico per l’infanzia.

10) Il tuo libro preferito?
Dipende dallo stato d’animo. Mi piacciono particolarmente i classici; fra i miei preferiti, oltre al già citato “Piccole donne”, c’è indubbiamente “Orgoglio e pregiudizio”. Ultimamente ho letto il romanzo, scritto da un’autrice contemporanea, “Ho lasciato entrare la tempesta” (di Hannah Kent), che reputo una pietra preziosa nell’editoria moderna e ne consiglio la lettura.


Grazie a Maricla per la chiacchierata

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