Abbiamo letto e recensito Memorie di una Geisha, di Arthur Golden.
Scheda libro:
Autore:Arthur GoldenTitolo: Memorie di una GeishaCasa editrice: TeaAnno: 1997ISBN: 9788850217182Pagine: 571
Sinossi:
Circondate da un'aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un'attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva tutta l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina - tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata.
Recensione:
Scheda libro:
Autore:Arthur GoldenTitolo: Memorie di una GeishaCasa editrice: TeaAnno: 1997ISBN: 9788850217182Pagine: 571
Sinossi:
Circondate da un'aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un'attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva tutta l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una geisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina - tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la geisha più famosa e ricercata.
Recensione:
Chiyo è una bambina di umili origini. E' nata a Yoroido, un
villaggio di pescatori sul mar del Giappone, dove vive con la madre malata, il
padre anziano e la sua sorella maggiore Satsu, più grande di sei anni.
Quando le condizioni di salute di sua madre si aggravano,
l'anziano padre incapace di occuparsi di loro, vende le sue figlie ad un okiya
di Kyoto. Satsu non verrà considerata idonea e verrà ceduta ad un bordello come
prostituta, ma Chiyo è più giovane, più bella ed ha straordinari occhi color
del ghiaccio.
Ma la sua avventura è appena all'inizio e ben presto si
renderà conto che la sua infanzia è del tutto finita: l'unica geisha del suo
okiya, Hatsumomo, la maltratta perchè percepisce il suo pontenziale e così
comincia a prenderla di mira, procurandole molti guai ed anche parecchi debiti
nei confronti della casa, al punto tale che la Madre, la vecchia geisha in
pensione che gestisce l'attività, la ritiene un investimento sbagliato. Chiyo
viene quindi trattata alla stregua di una schiava, occupandosi soltanto di
faccende domestiche e di compiacere i capricci di Hatsumomo.
Il punto di svolta della storia (e del romanzo stesso) si
avrà quando un giorno Chiyo, in preda alla disperazione si ritrova per le
strade di Kyoto, affacciata al parapetto di pietra che affaccia sul torrente
Shirakawa; mentre piange un uomo (che alcune geishe chiamano Presidente) la
avvicina tirandola su di morale, e incoraggiandola a vivere la propria vita con
rinnovata speranza. È da li
che finisce come Chiyo e comincia la sua vita come Sayuri, grazie all'aiuto
dell'elegantissima geisha Mameha che la proteggerà prendendola come sua sorella
minore.
La familiarità con cui vengono descritte tradizioni,
termini, ambientazioni e abitudini tipicamente giapponesi rendono quasi
impossibile credere che a scrivere questo romanzo delicato ed emozionante sia
stato un americano. La storia scorre veloce, e ad ogni pagina le descrizioni
sono così equilibrate che sembrano dipinte e non si riesce a fare a meno di
immaginare ambientazioni colorate e dettagliate nella propria testa. I
personaggi sono ben delineati, coerenti con se stessi mentre la storia è, nella
sua semplicità, intensa ed emozionante.
Nonostante le polemiche provenienti dalla comunità delle
geishe di Kyoto in seguito alla pubblicazione (per violazione del codice di
segretezza delle geishe) non posso che consigliarlo. Anzi, mi domando come ho
potuto aspettare ben vent'anni prima di leggerlo.
Claudia Simonelli.
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