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lunedì 26 settembre 2022

Intervista alla casa editrice NeptUranus

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Intervista alla casa editrice NeptUranus


1) Cosa ti ha spinto in questa avventura?
Più che lo spirito di avventura, quello di incoscienza. Soprattutto lo spirito, inteso sia come senso dell’umorismo che in senso alcolico. Ma anche come fantasma, visto che la maggior parte di noi è tendenzialmente “assenzialista” e pochissimo incline a mettersi in mostra. Siamo una casa editrice, o meglio una capanna editrice, particolarmente fantomatica. Emblematico uno dei titoli del nostro autore Massimo Trifirò, di prossima pubblicazione: “La strategia dell’assenza”. Nel nostro caso però non c’è nessuna strategia: siamo fatti così.

2) C’è un motivo in particolare nella scelta del nome?
“Nepturanus” è la fusione dei termini latini Neptunus e Uranus, con cui vengono internazionalmente indicati i rispettivi pianeti.

Prima è nato il simbolo grafico, che unisce i simboli astrologici dei due corpi celesti, e poi il nome. Il tutto apparentemente per caso. Da ultimo ci sono venuti in mente alcuni possibili significati: mare/onde/emozioni (Nettuno) e cielo/nuvole/pensieri (Urano); creatività/intuizione/sogno/infinito (Nettuno) e innovazione/rivoluzione/libertà/anticonformismo (Urano); ma anche il passaggio dall’Era dei Pesci (governata da Nettuno) all’Era dell’Acquario (governata da Urano).

3) Perché hai deciso di metterti in gioco, anche se il settore dell’editoria non è tra i più redditizi?
Premesso che oggi nessun settore è particolarmente redditizio, tranne la politica, la produzione di vaccini e il commercio di armi e droga, la parola “gioco” ci sembra fuori luogo. Fare impresa in Italia non è uno scherzo. Anzi, è una vera e propria “impresa”.

Sul perché, potremmo rispondere: per sfizio. Un po’ costoso per la verità. C’è chi per sfizio si compra un super SUV da 200.000 “euri” e chi per sfizio apre una casa editrice. Questione di gusti. Comunque in entrambi i casi si rischia di andare a sbattere...

4)Parlaci un po’ delle tue passioni.
A tutti noi piace fare e proporre qualcosa di bello, che magari possa anche contribuire alla crescita personale. Non proprio in linea con i gusti medi attuali...

5) Ti occupi anche di altro?
Quasi esclusivamente di cose pallose: però sono quelle che di solito ti danno da mangiare. L’arte, la letteratura e la cultura in genere non godono in questo momento di ottima salute. La TV e i social non aiutano, diciamo.

6) Il primo libro che hai letto e ti ha emozionato.
Per dare una risposta precisa bisognerebbe fare una regressione ipnotica ai primi anni di vita... Diciamo che un po’ per tutti “Il piccolo principe” costituisce un punto di riferimento, anche se è un libro che si legge più da grandi.

7) Un autore con cui vorresti prendere un caffè.
Un caffè, con nessuno; dal prosecco in poi se ne può parlare. Sull’autore non abbiamo preferenze: basta che non sia astemio, visto che abbiamo avuto brutte esperienze in proposito.

8) Quanto è difficile rifiutare un manoscritto di una persona amica?
Non è difficile. È impossibile. Fortunatamente quasi nessuno dei nostri amici ha ambizioni di scrittore.

9) C’è qualcuno che ti ha incoraggiato nel tuo progetto?
Non abbiamo fatto alcun progetto. Ma anche se l’avessimo fatto il Covid l’avrebbe mandato all’aria, come è successo a tanti che hanno fatto (e pagato) un business plan completamente inutile.

In ogni caso prima di intraprendere qualsiasi attività consigliamo di fare, se non un vero e proprio business plan, almeno due “counts of the colf” (“conti della serva”).

Venendo alla domanda, nessuno ci ha incoraggiato. Parafrasando Don Abbondio, se uno l’incoraggiamento non ce l’ha, se lo deve dare da solo.

10) Parlaci di te.
Siamo fuori moda, fuori tempo, fuori di testa... Non a caso la prima collana che abbiamo pubblicato si chiama “Fuorismi”.

Nepturanus Editore

Grazie alla NeptUranus per la chiacchierata

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