Benvenuti nel nostro angolo
Intervista a Maria Teresa Steri
Fin da piccola mi piaceva ascoltare le storie e inventarne di nuove, prima ancora di imparare a leggere. Ho sempre avuto tanta fantasia e a un certo punto ho sentito il bisogno di mettere per iscritto le storie che mi frullavano in testa. La lettura poi ha contribuito in modo significativo a nutrire questa passione. Ora non riuscirei a immaginare una vita senza scrivere.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Quando scrivo, ascolto musica di vario genere, di solito in linea con l’umore del momento o meglio ancora con le atmosfere della storia che sto scrivendo. Mi piace soprattutto il rock melodico. Ma a volte alla musica preferisco il rumore bianco della pioggia, che mi aiuta a concentrarmi.
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Moltissimo, anche se a una prima lettura si potrebbe dire il contrario. Nelle mie storie c’è sempre tanto del mio vissuto, di quello che sento o penso, delle persone incontrate. Ma è tutto molto camuffato, sparpagliato, e quindi difficile da individuare. E poi ci sono di certo elementi inconsci tra le pagine, ovvero pezzi di me di cui neppure io mi rendo conto.
4) Il genere che preferisci scrivere?
Amo scrivere thriller, soprattutto psicologici. È un genere che adoro leggere prima di tutto.
5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura
Bella domanda. Credo sia “Nessuno torna indietro” di Alba de Céspedes, un romanzo letto decenni fa. Ricordo di aver pensato, leggendolo, che sarebbe piaciuto anche a me creare una storia come quella... Subito dopo ho provato a scrivere un romanzo che però è rimasto incompleto. Comunque è stato un inizio.
6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Entrambi. Il discorso diretto è vivo, immediato, ti sembra di essere dentro la storia. Ma a volte anche il discorso indiretto ha il suo fascino. E altre volte è indispensabile per non annoiare il lettore con uno scambio di battute di cui si può fare a meno.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Rileggere quello che ho scritto, prima di tutto. Ma anche leggere i miei autori preferiti o comunque tuffarmi in una bella storia. Inoltre, quello che ho notato è che quando sono bloccata con la scrittura, è quasi sempre perché ho bisogno di riflettere meglio sui personaggi o la trama. E quindi, prendermi una pausa è sempre utile.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
Sì, ho diversi beta reader. In particolar modo, c’è mio marito che da sempre è “assoldato” per leggere in anteprima i miei romanzi. Mi fido del suo giudizio e di quello degli altri a cui sottopongo i miei testi. Sono risorse davvero preziose.
9) Il primo libro letto?
Penso siano state le Favole di Andersen. Da quello che ricordo, un librone più grande di me... Storie che mi affascinavano e inquietavano allo stesso tempo.
10) Il tuo libro preferito?
Tutti i romanzi di Ruth Rendell, non saprei dirti quale è in particolare. È la mia autrice di noir preferita.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Rileggere quello che ho scritto, prima di tutto. Ma anche leggere i miei autori preferiti o comunque tuffarmi in una bella storia. Inoltre, quello che ho notato è che quando sono bloccata con la scrittura, è quasi sempre perché ho bisogno di riflettere meglio sui personaggi o la trama. E quindi, prendermi una pausa è sempre utile.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
Sì, ho diversi beta reader. In particolar modo, c’è mio marito che da sempre è “assoldato” per leggere in anteprima i miei romanzi. Mi fido del suo giudizio e di quello degli altri a cui sottopongo i miei testi. Sono risorse davvero preziose.
9) Il primo libro letto?
Penso siano state le Favole di Andersen. Da quello che ricordo, un librone più grande di me... Storie che mi affascinavano e inquietavano allo stesso tempo.
10) Il tuo libro preferito?
Tutti i romanzi di Ruth Rendell, non saprei dirti quale è in particolare. È la mia autrice di noir preferita.
Grazie a Maria Teresa per la chiacchiera
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