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giovedì 7 giugno 2018

Benvenuti nel nostro angolo


Serie tv: Drama Koreani

Titolo originale: Sseulsseulhago challanhasin - Dokkaebi (쓸쓸하고 찬란하神 – 도깨비)
Titolo internazionale: Guardian: The Lonely and Great God, conosciuto anche come Goblin
Paese: Corea del Sud
Anno: 2016-2017
Genere: drama coreanofantasy, sentimentale, drammatico
Ideatore: Kim Eun-sook



Trama:

Kim Shin è stato un generale durante la dinastia Goryeo, che dominò la Corea dall'anno 918 al 1392. A causa di un gesto avverso contro il suo stesso re, finisce per mettere in pericolo il proprio esercito e la propria famiglia. In punto di morte, Dio lo condanna ad una vita senza fine, trasformando la sua esistenza in quella di un dokkaebi, un'entità immortale col compito di proteggere le anime. Per porre fine alla sua immortalità indesiderata, Kim Shin deve trovare la sua sposa umana, l'unica in grado di liberare la sua anima e di farlo riposare in pace. Dopo quasi 1000 anni trascorsi in solitudine, incontra Ji Eun-tak, studentessa all'ultimo anno delle superiori che afferma di essere la sua sposa. In tutto questo, Kim Shin si ritrova ad essere coinquilino del Tristo Mietitore, che si appropria della sua residenza tramite un contratto fasullo stipulato con Yoo Deok-hwa, futuro servitore del dokkaebi. Il destino di questi personaggi si intreccia con quello di Kim Sunny, proprietaria del ristorante di pollo in cui lavora Eun-tak.

Recensione (NO SPOILER):

Mi rendo conto che il mondo del K-Drama è ancora ignoto ai più in Italia, e probabilmente questa recensione non raggiungerà molte persone; ma stiamo parlando di un prodotto di qualità, e mi sono sentita di recensirlo e consigliarlo, poiché magari qualcuno si sentirà ispirato abbastanza dalle mie parole per tentare di approcciare a questo mondo, e magari partendo da quello che per me è il top dei top di tutti i drama coreani possibili e immaginabili. Tenterò di evitare lo spoiler il più possibile, per non rovinare l’eventuale visione.
Il nostro protagonista è Kim Shin, un generale della dinastia Goryeo che viene punito dal suo re. Infatti il sovrano lo teme, e ordina che Kim Shin venga trafitto dalla sua stessa spada. In punto di morte, il sanguinario generale prega Dio, che gli concede di continuare a vivere una vita immortale con la sua spada conficcata nel petto. Kim Shin è stato un generale spietato e sanguinario che si è macchiato di molti crimini, ma è stato ucciso ingiustamente, così Dio gli concede il tempo infinito dell’immortalità durante il quale assisterà alla morte di tutti i suoi affetti, mentre lui rimarrà costantemente solo. Una punizione e un premio al tempo stesso. Soltanto la sposa mortale del Goblin potrà salvarlo, ma non è dato sapere come e quando arriverà. Questa sposa potrebbe essere presumibilmente Eun-tak, nata in strane circostanze, che le hanno permesso di essere in grado di vedere e parlare coi fantasmi che vagano per la città.
Il salto temporale nel 2016 ci porterà a conoscere altri due personaggi fondamentali di questa storia: Sunny, proprietaria di un negozio che serve piatti a base di pollo, e il Cupo Mietitore, colui che raccoglie e accompagna le anime dei defunti nell’Aldilà.
Goblin è una storia che viaggia sul filo della malinconia costante, poiché tutti i personaggi hanno un passato tutto da svelare e pieno di misteri. Gli attori sono di tutto rispetto: Kim Go-eun interpreta una diciannovenne in maniera credibile e delicata, Lee Dong-wook rende alla perfezione il carattere e gli aspetti controversi del Cupo Mietitore, Yoo In-na è frizzante e coinvolgente, e ultimo ma non meno importante il nostro protagonista, Gong Yoo, attore apprezzato e acclamato in madre patria che ci regala un Goblin sfaccettato, completo, pieno di tutte le emozioni, i contrasti, gli sbagli di un Dio che in passato era un essere umano come tutti noi. Altri attori di tutto rispetto arricchiscono il cast, che si incasella perfettamente nella complessività di questo drama stupendo.
La storia è ricca di insegnamenti e messaggi positivi. Non è una semplice storia d’amore come potrebbe apparentemente sembrare, poiché si parlerà di fede, amicizia, amore, solitudine, morte. La morte, che è una costante dall’inizio alla fine, e che riesce spesso a prendere connotati costruttivi.
Le ambientazioni spettacolari aiuteranno ad amare la storia, con delle scene mozzafiato di panorami di Quebec. Scenografia, fotografia, colonna sonora, effetti grafici. Nulla in questa fiaba triste viene lasciato al caso, e non potrete fare a meno di amarla dall’inizio alla fine.
Io ho terminato la visione sabato scorso, e da allora non riesco a smettere di parlarne. Il brano “Stay With Me” è diventato la mia nuova suoneria, continuo a riguardare le scene salienti.
Non credevo che a trentuno anni sarei riuscita a trovare una nuova favola in cui riporre le mie speranze, eppure eccomi qui a parlarne con voi. Un gioiello Made in Korea che non potete proprio perdere se amate le favole malinconiche e con una bella morale. Soprattutto, ricordate sempre che se la giornata è piovosa, potrebbe essere a causa di un Dio malinconico e triste.

Vi lasciamo con un estratto

“L’hai mai sentita questa? Gli esseri umani hanno quattro vite: una vita per piantare i semi, una vita per innaffiare i semi, una vita per raccogliere i semi e una vita per usare i semi raccolti”

Claudia Simonelli


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