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giovedì 30 novembre 2017




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Segnalazione: 


Titolo: La filosofia di Zorba
Autrice: Francesca Valeria Capone
Editore: self-publishing
Pagine: 392
Genere:  young adult



Sinossi
Zorba è un gatto antipatico e geloso, ma è anche il protagonista di un'importante metafora di vita, quella che Tom, professore di filosofia "sui generis", sta cercando di spiegare a Valeria, studentessa all'ultimo anno di liceo classico. La "filosofia di Zorba" è chiara e semplice: smettila di avere paura e comincia a vivere le emozioni che ti scorrono dentro.
Vale ci prova ma è inevitabile: odia Massi e, purtroppo, la cosa è reciproca. I due ragazzi, tra alti e bassi, e grazie all'aiuto dei migliori amici Amy, Marti e Marco, riusciranno ad avvicinarsi. Complice anche una passione in comune: il sogno di diventare grandi scrittori. In un clima di amore / odio, si troveranno a dover partecipare insieme a un concorso letterario indetto dalla "Golden Feather", una delle accademie d'arte più prestigiose del paese. Vale e Massi metteranno da parte le loro emozioni per raggiungere il loro sogno più grande? Vale riuscirà, trovando il vero significato della metafora di Zorba, a scavare dentro di sé e a credere finalmente nell'amore?

Biografia: 
Francesca Valeria Capone è nata a Galatina (Lecce) il 19 febbraio del 1990, ha vissuto con i genitori a Lequile, un paesino in provincia di Lecce. Durante gli anni del liceo si dedica alla scrittura amatoriale sul sito internet EFP, riscuotendo consensi da migliaia di lettori. Nel 2009 si trasferisce a Roma per gli studi universitari. Comincia a collaborare con la Baburka Production, casa di produzione cinematografica indipendente. Nel 2013 inizia a lavorare con la Baburka a un ambizioso progetto che porterà alla nascita di "Dead Blood", una saga Neo-gothic articolata in film, fumetti e romanzi.
Vive a Roma con il compagno e il figlio.

Estratto:

Mi ritrovai ad ammirare due parti di lui che consistevano in facce opposte della stessa medaglia. Troppi elementi che mi avrebbero costretta a rivalutarlo e, forse, a riconsiderare la mia determinazione nel ritenerlo solo il principino della scuola.
«A che pensi?» domandò in un sussurro.
La sua voce mi riportò sul pianeta.
«Tu sei due persone in una».
Mi guardò sorridendo.
«Siamo tutti così, Vale. È l’equilibro naturale delle cose. Luce e tenebra, amore e odio, uomo e donna. Si presentano come mondi opposti, contrari per concetto, ma non potrebbero esistere l’uno senza l’altro. C’è bisogno di entrambi per avere l’idea completa. Perciò occorrono ambedue le facce di una persona per dire di conoscerla davvero».
Il suo ragionamento si era rivelato più maturo e ponderato di quanto avrei mai potuto credere. Lo guardavo e ora vedevo un ragazzo bellissimo, intelligente, sensibile e socievole. Si era come trasformato davanti ai miei occhi e non sarei più stata in grado di considerarlo un idiota egocentrico come era stato per anni.
Il suo desiderio era esprimere i propri pensieri attraverso la scrittura. Come diavolo avrei potuto odiarlo ancora? Quale trucchetto
avrei usato stavolta per evitare di analizzare ciò che provavo per lui? La storia del “non è il ragazzo adatto a me” non avrebbe retto per molto.


Letizia Romano

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