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Intervista a Allyson Taylor
La mia passione per la scrittura è nata in un modo un po' particolare. Ero alle prime armi, mi piaceva molto leggere ed ero un po' sconfortata dal fatto che trovare un lavoro si stava rivelando più difficile di quanto pensassi. Così, dopo aver sentito parlare del self publishing, ho deciso di provare a scrivere un libro e autopubblicarlo per cercare di guadagnare qualcosa. È nato tutto un po' per caso, e non avrei mai pensato che, a distanza di anni, la scrittura sarebbe diventata una parte tanto importante della mia vita. Ora non posso immaginare un futuro senza.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Onestamente quando scrivo preferisco il silenzio più assoluto o il rumore della pioggia. La musica tende a distrarmi perché le emozioni che evocano le canzoni possono essere diverse da ciò che sto scrivendo, per questo motivo ho bisogno di concentrazione per poter immedesimarmi. Piuttosto, ascolto musica quando sono in cerca di ispirazione, perché mi permette di viaggiare con la mente.
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Dipende, è una domanda un po' difficile. A volte niente, a volte qualcosa. Di solito viene naturale e neanche me ne accorgo, ma posso dire che in alcune mie opere è presente qualcosa di me. Ad esempio, in Unexpected la protagonista si trova in una situazione di difficoltà a causa di un terremoto. Io non ho vissuto tutto quello che ha sperimentato lei, ma posso affermare di aver provato la paura e il senso di smarrimento e impotenza causate da un terremoto.
4) Il genere che preferisci scrivere?
Io sono un'eterna romantica, adoro leggere storie d'amore e guardare commedie romantiche. Per questo motivo mi piace scrivere romanzi rosa. Forse, però, un giorno potrei spostarmi su un altro genere... Mai dire mai.
5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura
Penso di non avere un libro che mi ha spinto e introdotto nel mondo della scrittura. È stato piuttosto naturale. Ma se c'è un libro che mi ha dato la forza e il coraggio di fare un tentativo di pubblicazione tramite casa editrice, è senza ombra di dubbio Homeless. È stato il mio secondo libro, ma quello che mi ha dato la spinta necessaria per provare a propormi.
6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Diretto. Assolutamente. Penso che coinvolga di più rispetto al discorso indiretto.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Domanda da un milione di dollari. Come ho detto prima, quando sono alla ricerca di ispirazione ascolto della musica, possibilmente qualcosa di molto carico e che dia un sacco di energia. Ma purtroppo non è un metodo infallibile per far apparire delle idee dal nulla. Quando sono in pieno blocco dello scrittore (e capita più spesso di quanto voglia ammettere), mi prendo una pausa e leggo, oppure mi metto a cucinare per liberare la mente, che inevitabilmente torna sempre al punto in cui mi sono bloccata.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
Certo, ho qualcuno di mia fiducia che legge i miei romanzi una volta terminati per darmi un parere completamente onesto e senza indorare la pillola. È molto importante per me.
9) Il primo libro letto?
Credo fosse Cinquanta sfumature di grigio. Mi ha iniziata al mondo dell'assidua lettura. Prima leggevo ogni tanto, ma non con costanza, e in particolare mi limitavo alle letture scolastiche. Dopo il libro di E. L. James, ho deciso di provare a leggere romance un po' più soft e me ne sono innamorata.
10) Il tuo libro preferito?
Non ho un libro preferito, perché ce ne sono molti che mi hanno conquistata. Posso però dire che adoro i romanzi di Colleen Hoover, Brittainy C. Cherry, Jewel E. Ann e Tracey Garvis Graves. Tra i più belli che ho letto ci sono Il mondo visto da Annika Rose, Verity e I battiti dell'amore.
Grazie a Allyson per a chiacchierata
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