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Intervista a Serena Brucculeri
Prima di tutto ciao e grazie di cuore per questo spazio che mi viene così gentilmente concesso. La mia passione per la scrittura nasce da una passione genuina per la lettura, in particolar modo per il genere romance. Inoltre, ho sempre avuto fin da bambina una fervida fantasia come compagna, per cui ancora oggi, in età adulta, posso definirmi una sognatrice ad occhi aperti. È successo che, ad un certo punto, ho sentito la necessità di mettere su carta storie e personaggi che la mia mente mano a mano mi suggeriva.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Non sono abituata ad ascoltare musica mentre scrivo, anche se però è successo che alcune canzoni mi abbiano donato forte ispirazione per alcuni dei miei scritti. Per essere precisi gli A-ha e i Take that soprattutto.
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Tanto di me. Sono una sognatrice, sono romantica, e questo si riflette nei miei personaggi e nelle vicende che amo raccontare. Le protagoniste racchiudono, ognuna, alcune mie sfaccettature: Melody di “A… come amore” è una madre che cerca di conciliare famiglia e lavoro, come me e come tutte noi; in P… come passione parlo di Jenny, una ragazza un po’ insicura e ansiosa, proprio come me. In “N… come noi” parlo di Daisy, donna innamorata e testarda. Parlo di donne che amano, che sognano l’amore per sempre, il lieto fine e io adoro le fiabe.
4) Il genere che preferisci scrivere?
Il genere romance, senza ombra di dubbio.
5)Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura.
Non c’è un libro in particolare che mi ha dato coraggio per buttarmi nel mondo della scrittura, è stata solo la necessità di provare a raccontare le storie che immagino e di mettermi alla prova.
6)Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Il discorso diretto senza dubbio, rende tutto più dinamico.
7)Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Distrarmi, fare altro, prendermi i miei spazi, riposare. Questo ultimo anno non è stato facile per nessuno, la pandemia, le preoccupazioni, il cambiare le proprie abitudini, l’essere distanti. Beh, dopo un anno posso dire di essere stanca, stanca mentalmente, e ammetto che i mie ritmi di scrittura sono molto rallentati. Ma non mi cruccio per questo, riconosco che ho bisogno di recuperare energie e di prendermi il mio tempo.
8)Hai una beta reader per le tue storie?
Non sempre, qualche volta però è capitato che una ragazza, autrice pure lei, abbia letto alcuni miei lavori e mi abbia dato dei consigli, delle dritte diciamo.
9)Il primo libro letto?
Sai che non ricordo se è stato “Piccole donne” o “La storia infinita?”
10)Il tuo libro preferito?
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Tanto di me. Sono una sognatrice, sono romantica, e questo si riflette nei miei personaggi e nelle vicende che amo raccontare. Le protagoniste racchiudono, ognuna, alcune mie sfaccettature: Melody di “A… come amore” è una madre che cerca di conciliare famiglia e lavoro, come me e come tutte noi; in P… come passione parlo di Jenny, una ragazza un po’ insicura e ansiosa, proprio come me. In “N… come noi” parlo di Daisy, donna innamorata e testarda. Parlo di donne che amano, che sognano l’amore per sempre, il lieto fine e io adoro le fiabe.
4) Il genere che preferisci scrivere?
Il genere romance, senza ombra di dubbio.
5)Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura.
Non c’è un libro in particolare che mi ha dato coraggio per buttarmi nel mondo della scrittura, è stata solo la necessità di provare a raccontare le storie che immagino e di mettermi alla prova.
6)Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Il discorso diretto senza dubbio, rende tutto più dinamico.
7)Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Distrarmi, fare altro, prendermi i miei spazi, riposare. Questo ultimo anno non è stato facile per nessuno, la pandemia, le preoccupazioni, il cambiare le proprie abitudini, l’essere distanti. Beh, dopo un anno posso dire di essere stanca, stanca mentalmente, e ammetto che i mie ritmi di scrittura sono molto rallentati. Ma non mi cruccio per questo, riconosco che ho bisogno di recuperare energie e di prendermi il mio tempo.
8)Hai una beta reader per le tue storie?
Non sempre, qualche volta però è capitato che una ragazza, autrice pure lei, abbia letto alcuni miei lavori e mi abbia dato dei consigli, delle dritte diciamo.
9)Il primo libro letto?
Sai che non ricordo se è stato “Piccole donne” o “La storia infinita?”
10)Il tuo libro preferito?
Aiuto, a questo punto per me diventa difficile rispondere. Adoro Susan Elisabeth Phillips e tutti i suoi libri, ma quando mi chiedono quale sia il mio libro preferito rispondo “L’incastro imperfetto” della Hoover. Ho adorato anche “Forse un giorno.”
Grazie a Serena per la chiacchierata
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