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venerdì 4 novembre 2022

Intervista a Daniela Abbatiello

  Benvenuti nel nostro angolo 

Intervista a Daniela Abbatiello 


1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura?
Da ragazzina abitavo in Sardegna, mentre la mia migliore amica era rimasta in Campania, mia terra d’origine, dove abitualmente trascorrevo le vacanze con la mia famiglia. La lontananza si protraeva anche per otto mesi, nell’intervallo da Natale e le ferie estive, quindi l’unico modo più economico per tenersi in contatto all’epoca, erano le lettere. Ne avremmo scritte migliaia, tutte cariche di tormento per quella separazione obbligata. Credo di dovere a lei la mia passione per la scrittura, e a quel tenero modo d’ingannare l’attesa.

2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Prediligo l’ascolto della musica classica durante la scrittura: tiene il ritmo delle mie battute e mi permette di forgiare mille parole in libertà, data l’assenza di queste nei brani emessi dalle cuffie. Mentre sto scrivendo, però, spesso le scene descritte o le situazioni che si vengono a creare mi riportano alla mente un testo o una musica che ho adorato, così creo la playlist da ascoltare per la rilettura.

3) Quanto di te metti nelle tue opere?
In ogni riga che leggerete, ci sarà un briciolo di me. Impossibile, almeno per me, estraniare totalmente la mente del creatore dalle sue creature! Se possiamo immaginare un romanzo come un film, sarebbe corretto dire che il modo in cui arriccia il naso il protagonista è tipico dell’autore della sceneggiatura. Anche se solo un pochino, c’è sempre qualcosa che lascio in eredità a ciò che scrivo.

4) Il genere che preferisci scrivere?
Il romance è un genere che prediligo per la scrittura, perché grazie a tutti i suoi sottogeneri, mi permette di spaziare tra vari argomenti, senza essere costretta a seguire una linea guida. Sono indisciplinata come autrice, lo ammetto, ma non ho la minima intenzione di cambiare questo aspetto della mia scrittura. No limits.

5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura?
Nessuno! Ancora oggi non ho il giusto coraggio per bagnare altro, oltre i piedi, nel mare della letteratura. Sono al terzo romanzo, e ancora non mi capacito di vedere un libro con il mio nome in copertina! “Perfetto per me”, il mio primo lavoro pubblicato, è stato una scommessa con una mia amica: la prima persona che abbia mai letto qualcosa di mio. È stata lei a spingermi a spedire il manoscritto… il resto è stato solo un susseguirsi di eventi.

6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Di tutto, un po'! Adoro scrivere i discorsi diretti, i ‘botta e risposta’ stuzzicanti e provocatori soprattutto, ma penso sia necessario utilizzare entrambi i discorsi per non ottenere qualcosa di piatto, monocorde, che potrebbe annoiare il lettore.

7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Mi è capitato solo una volta, proprio prima di ultimare Sottosopra, e l’unica cosa che mi ha aiutato è stata l’amicizia di due meravigliose donne, autrici straordinarie, che mi hanno letteralmente strappato dal vuoto totale, per riportarmi nuova di zecca alla mia passione. Non le ringrazierò mai abbastanza.

8) Hai una beta reader per le tue storie?
I beta-reader sono fondamentali, quasi quanto un bravo (o brava, come nel mio caso) editor, o un correttore di bozze. Ne ho una squadra! Quattro persone, ognuno di loro ha una specifica caratteristica personale, utile per l’analisi del testo. Siamo una squadra fortissimi!

9) Il primo libro letto?
Deve avermi traumatizzata non poco, ma da piccola amavo leggere il libro “Cuore”, di Edmondo De Amicis.
Libro meraviglioso, per carità, ma sicuramente poco adatto a formare giovani menti: ‘La piccola vedetta lombarda’ starà con me fino alla tomba!

10) Il tuo libro preferito?
Per anni il mio libro da comodino è stato “Jane Eyre”, di Charlotte Brontë. Io stessa sono cresciuta sperando di essere come la protagonista, ne ero totalmente appassionata. Da un annetto, però, quel posto mai spodestato in precedenza, è stato occupato da un nuovo romanzo: André Aciman e il suo “Chiamami col tuo nome” vivono in pianta stabile accanto ai miei sogni. La scrittura di quell’autore mi ha rapito, e non posso che desiderare di diventare brava almeno la metà di lui un giorno.

Grazie a Daniela per la chiacchierata

Letizia, permettimi di ringraziarti per questa fantastica occasione di visibilità, ne sono onorata. Spero di avervi fatto trascorrere qualche minuto lontano dai pensieri della vita, in serenità. A presto, Daniela.


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