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lunedì 19 settembre 2022

Intervista a Antonio Sposito

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Intervista a Antonio Sposito


1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura?
Quando ero bambino mi piaceva scrivere. Scrivevo il mio diario e in alcune pagine disegnavo delle illustrazioni atte a sintetizzare il mio racconto .Mi piaceva scrivere quelle che, a quell’età, credevo fossero poesie. Mi divertiva, inoltre, inventare piccole storie.
Forse perché mio padre amava leggere e di tanto in tanto inventare qualche storia per me, con un finale che mi facesse dormire sereno. In questo modo il suo è stato un doppio dono : mi ha dato tranquillità durante le notti di infanzia e ha generato in me una crescente passione.

2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Dipende da ciò che scrivo. Essendo consapevole dell’effetto Mozart ,allora mi sintonizzo su pezzi romantici se sto scrivendo parti romantiche, su musiche allegre se voglio essere divertente ,ecc…

3) Quanto di te metti nelle tue opere?
 Indubbiamente i nostri vissuti ci condizionano notevolmente creando una sorta di filtro con cui vediamo la realtà che ci circonda. Per quanto io cerchi di inventare penso che buon parte di me sia sempre presente in ciò che scrivo. Con questo non intendo dire che i miei romanzi siano autobiografici ma che è impossibile non trovarvi parti di me.

4) Il genere che preferisci scrivere?
In genere mi piace scrivere storie che facciano riflettere affinché il mio romanzo, o comunque libro, non sia una mera storia da raccontare ma un dono da poter fare.

5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura
Indubbiamente Martin Eden.

6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Preferisco entrambi ma preferisco sempre non esagerare col discorso diretto.

7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Mi aiuta prendere una pausa, non forzare la mano e dedicare il tempo in cui sono vuoto di contenuti per rilassarmi accogliendone altri. Leggere, leggere e leggere.

8) Hai una beta reader per le tue storie
?
Leggo molto ma preferisco non ingozzarmi, bensì assaporare ,gustare, mangiare lentamente e fare una passeggiata per digerire. Allo stesso modo non amo fare una maratona di letture, bensì leggere lentamente un romanzo che mi colpisce per potermelo gustare, elaborare e prendermi il tempo per riflettere sulle parole dell’autore.

9) Il primo libro letto?
Andavo alle elementare e la maestra mi regalò “i ragazzi della via Paal”

10) Il tuo libro preferito?
Sono debitore a Martin Eden, dunque sebbene io abbia letto tanti libri anche più belli restarà per me sempre un dono averlo nella mia libreria a cui mai rinuncerei. Insomma 1 a 0 per Martin Eden.

Grazie a Antonio per la chiacchierata

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