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Intervista a Marica Dal Negro
Dal bisogno di stare bene. Mi spiego meglio: qualche anno fa, in un momento molto particolare della mia vita in cui ero sottoposta a forte stress per via del mio lavoro, per sfuggire a quel malessere interiore mi sono rifugiata nella lettura. Leggere di altre storie mi ha aiutato tantissimo ad estraniarmi dalla mia vita e mi ha dato la spinta per mettere su carta i miei pensieri e le mie emozioni. Proprio in quel periodo ho ripreso in mano un vecchio racconto scritto più di dieci anni prima. Con mia enorme sorpresa sono riuscita a trasformarlo in un romanzo e da allora non ho più smesso di scrivere. Ho scoperto che la scrittura è il mio antistress preferito.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Dipende. A volte ho bisogno di assoluto silenzio per immergermi totalmente nella storia che sto scrivendo, in altri momenti ascolto le canzoni che cito nei miei romanzi o brani che semplicemente mi fanno stare bene. Adoro Ligabue, Vasco, Lucio Battisti ma mentre scrivo ascolto anche i grandi autori della musica classica come Vivaldi, Rossini, Khachaturian…
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
C’è sempre un pezzetto di me nei miei romanzi.
Spesso prendo spunto dalla mia vita per creare i miei personaggi e adoro ambientare le storie in luoghi in cui ho vissuto e che conosco bene.
4) Il genere che preferisci scrivere?
Amo scrivere romanzi d’amore, ma non tutte le mie storie hanno un lieto fine…
5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura?
Nel periodo particolarmente stressante di cui parlavo prima, stavo leggendo l’Amica geniale di Elena Ferrante, credo sia stata la scrittura fluida, schietta e a tratti brutale dell’autrice a spingermi verso questo meraviglioso mondo.
6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Preferisco il discorso diretto, credo sia un potente strumento a disposizione dello scrittore per far conoscere un personaggio. A volte una semplice esclamazione o una frase pronunciata da uno dei protagonisti della storia può rivelare molto più di cento parole utilizzate per descriverlo.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Leggere. È la mia cura per tutto.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
Assolutamente sì: mia sorella. Lei è molto obiettiva nonostante il profondo affetto che ci lega. Le sue critiche mi aiutano sempre a riflettere e a mettermi in discussione.
9) Il primo libro letto?
Non ricordo con esattezza il titolo, ma di sicuro era una raccolta di favole.
10) Il tuo libro preferito?
Senza dubbio Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen
Grazie a Marica per la chiacchierata
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