Pagine

lunedì 4 aprile 2022

Intervista a Imma Pontecorvo

 Benvenuti nel nostro angolo

Intervista a Imma Pontecorvo



1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura nasce contemporaneamente a quella per la poesia, sin dai tempi dell'adolescenza. Conservo tutt’oggi diversi quaderni colmi di pensieri e poesie che mi dilettavo a creare nell’intimità della mia stanza. Da qualche anno, li ho ripresi tra le mani creando la mia prima silloge di poesie “A passi di danza nei miei pensieri”, alla quale è seguita la seconda silloge “Carezze di seta”, contenente liriche scritte in età adulta.

2) Cosa ascolti mentre scrivi?
Così come quando studiavo per sostenere gli esami universitari, quando scrivo ho bisogno di assoluto silenzio intorno a me.
Soltanto i suoni della natura riescono ad armonizzarsi con i miei pensieri senza “ disturbarli”.


3) Quanto di te metti nelle tue opere?
In ognuno dei miei scritti, c’è sempre una parte di me. Ci sono particolari, azioni, scene che, mentre li scrivo, mi emozionano. Ho pianto insieme ai miei personaggi così come ho sorriso. Quindi devo riconoscere che, in alcune situazioni e storie, ho permesso ai personaggi di agire o pensare come se lo stessi facendo io, attribuendo loro la mia personalità, il mio modo di essere e di fare.

4) Il genere che preferisci scrivere?
Prediligo la narrativa rosa e, anche se i miei scritti sono a sfondo sociale, non riuscirei, comunque, a sconfinare da questi ambiti. Ci sono generi che non potrei mai scrivere, tipo l'horror! Indubbiamente discordante con la mia personalità.

5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura.
Come ho già accennato, il mio primo libro è stato la mia silloge di poesie “A passi di danza nei miei pensieri”, che ho auto pubblicato.
L’approccio al mondo della narrativa è sopraggiunto successivamente ed è stato del tutto naturale. Per la prima volta sono andata oltre i versi di una poesia, creando delle storie che hanno dato vita a romanzi rosa, racconti per ragazzi a carattere sociale e, di recente pubblicazione, anche a una favola ecologica “Nico e il fantastico mondo del mare”, vincitrice del 4° Concorso Artistico Letterario Nazionale "Perdersi nell'amore".

6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi? 
Preferisco entrambi, sia il discorso diretto che quello indiretto. In certe scene, quello indiretto è indispensabile, perché possono esserci occasioni in cui la distanza è necessaria. Reputo importante individuare dove funziona meglio l'uno e dove l'altro, per contribuire a rendere la storia più fluida e più piacevole da leggere.

7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Non mi è mai capitato di avere il blocco dello scrittore, perché ho sempre scritto in piena libertà, quando mi sentivo ispirata, senza seguire una tabella di marcia. Solo non imponendomi nulla, riesco ad avere sempre nuove idee, dalle quali nascono le mie storie. Ma, nel caso in cui dovesse capitarmi, mi dedicherei sicuramente alla lettura. Pongo la massima attenzione alla lettura di un libro, perché lo considero un arricchimento. Ogni libro può insegnare sicuramente qualcosa.

8) Hai una beta reader per le tue storie?
Le storie dei miei libri sono nate sempre di getto. Solo nella fase conclusiva, prima della pubblicazione, mi sono sempre avvalsa di un editor . Ritengo il beta reader, l’editor e qualunque altra figura di questo genere, non solo importante ma fondamentale. Il confronto con dei professionisti del settore della scrittura, insegna, completa, “veste” uno scritto.

9) Il primo libro letto?
Il primo libro che ho letto è stato "Cuore" di De Amicis.
Un grande e memorabile romanzo di formazione.
Avevo all'incirca 10 anni.
Il tamburino sardo, la piccola vedetta lombarda, il piccolo scrivano fiorentino... tra gli indimenticabili racconti mensili di questo intramontabile capolavoro letterario.

10) Il tuo libro preferito?
Il libro che mi è piaciuto maggiormente è "Mille splendidi soli" dello scrittore Khaled Hosseini.
Una storia ambientata in Afghanistan in una realtà cruda, dominata da miseria, violenza e morte ma anche pregna di valori come lo spirito di sacrificio, di rinuncia, d'amore e di amicizia, dove Mariam, una delle protagoniste, ucciderà per salvare la sua amica Laila.
Ho letto anche il primo romanzo di questo grande scrittore di origine afgana, naturalizzato statunitense, "Il cacciatore di aquiloni" e, anche in questo, il valore dell'amicizia è importantissimo.

Grazie a Imma per la chiacchierata

Nessun commento:

Posta un commento