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Intervista a Anna Puoti
1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura?
Ho sempre amato leggere e sì, qualche volta ho avuto anche voglia di scrivere qualcosa anch’io. Da storie d’amore inventate, alla mia storia personale. Nonostante non mi ritenessi capace, Maricla mi ha dato varie volte la possibilità di scrivere del mio percorso oncologico e liberare questo desiderio che, anche se nascosto, ho sempre avuto.
2) Cosa ascolti mentre scrivi?
In realtà non ascolto niente quando scrivo. Per carità adoro ascoltare musica, ma voglio che la mia mente sia libera e preferisco il silenzio dei miei pensare a una canzone.
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Ho scritto solo di me, quindi sicuramente il 100%.
4) Il genere che preferisci scrivere?
Come accennavo prima, ho sempre avuto il desiderio di scrivere un romanzo rosa, ma se dovessi concentrarmi su un’opera solo mia, probabilmente riprenderei per filo e per segno la mia storia personale con il cancro.
5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura?
Non è un libro in realtà, ma sono racconti che ho letto di ragazzi che hanno avuto un cancro adolescenziale. Leggendo le loro storie ho tratto tantissimo coraggio e tantissima voglia di scrivere anch’io, magari per dare speranza a chi sta ancora combattendo.
6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Assolutamente discorso indiretto.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Sembra assurdo, ma bloccarsi fa bene, perché vengono fuori particolati che magari avevi dimenticato. Quindi prendere carta e penna e segnare altre bozze per scrivere, è un totale sblocco.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
3) Quanto di te metti nelle tue opere?
Ho scritto solo di me, quindi sicuramente il 100%.
4) Il genere che preferisci scrivere?
Come accennavo prima, ho sempre avuto il desiderio di scrivere un romanzo rosa, ma se dovessi concentrarmi su un’opera solo mia, probabilmente riprenderei per filo e per segno la mia storia personale con il cancro.
5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura?
Non è un libro in realtà, ma sono racconti che ho letto di ragazzi che hanno avuto un cancro adolescenziale. Leggendo le loro storie ho tratto tantissimo coraggio e tantissima voglia di scrivere anch’io, magari per dare speranza a chi sta ancora combattendo.
6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?
Assolutamente discorso indiretto.
7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?
Sembra assurdo, ma bloccarsi fa bene, perché vengono fuori particolati che magari avevi dimenticato. Quindi prendere carta e penna e segnare altre bozze per scrivere, è un totale sblocco.
8) Hai una beta reader per le tue storie?
Tutti i ragazzi e persone che seguo sulla nostra pagina “Adolescenti e cancro” e ovviamente la mia famiglia.
9) Il primo libro letto?
Il mio primo letto è stato “Mi chiamo Druw”. L’ho preso dalla biblioteca della scuola e all’inizio quando lo scelsi, non ero nemmeno convinta che mi sarebbe piaciuto leggere o il libro in sé. Alla fine me ne sono innamorata e ho iniziato a comprare altri libri, per immedesimarmi in tutte le storie che leggevo.
10) Il tuo libro preferito? Non ho un libro preferito, ma il cuore mi porta sempre a scegliere i romanzi rosa. L’ultimo che ho letto è stato “Chiamami col tuo nome”.
9) Il primo libro letto?
Il mio primo letto è stato “Mi chiamo Druw”. L’ho preso dalla biblioteca della scuola e all’inizio quando lo scelsi, non ero nemmeno convinta che mi sarebbe piaciuto leggere o il libro in sé. Alla fine me ne sono innamorata e ho iniziato a comprare altri libri, per immedesimarmi in tutte le storie che leggevo.
10) Il tuo libro preferito? Non ho un libro preferito, ma il cuore mi porta sempre a scegliere i romanzi rosa. L’ultimo che ho letto è stato “Chiamami col tuo nome”.
Grazie a Anna per la chiacchierata
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