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giovedì 9 aprile 2020

Recensione: I miei, i tuoi, i nostri. Parentele baravantan-e

Benvenuti nel nostro angolo

Titolo: I miei, i tuoi, i nostri. Parentele baravantan-e
Autore: Gabriella Mosso
Editore: Araba Fenice
Genere: Biografia
Prezzo: Cartaceo 14.55 Euro


Sinossi
Inizio il mio racconto, datandolo primi del Novecento. Parto dai miei bisnonni materni, nati e cresciuti in Piemonte, in un paesino del basso pinerolese, una cascina fra Villafranca Piemonte e Vigone. Qui, ogni giorno, lavoravano sodo per produrre latte, burro e formaggi derivanti dall'allevamento di loro capi bovini. L'attività veniva svolta con l'essenziale aiuto di tre figli maschi descritti da mia nonna belli e robusti e di due figlie minori, mia nonna e mia sorella, che si occupavano della casa e della contabilità. Era una solida famiglia di gran lavoratori. La nonna affermava, teneramente fiera, che sapevano tutti leggere e scrivere, genitori e figli.

Recensione
Di solito non leggo questo genere di storie, un pò perchè mi annoiano e un perchè non mi piacciono, ma devo dire questo è stato il primo libro che ho letto ed è carino.
Mi affascina che l'autrice abbia messo la storia dei suo parenti, mi affascian entrare nella storia vera di qualcun'altro, nelle loro tradizioni e nei loro modi di fare, nella loro unione e nei loro problemi e come hanno affrontato tutto questo.
Mentre leggevo questo libro m'immaginavo di trovarmi di fronte all'autrice davanti a una tazza di the e biscotti al cioccolato e con il suo album di famiglia tra le mani. Il sorriso quando lei raccontava la storia di sua nonna, la nostalgia e un pò di tristezza mentre parlava di sua madre e il suo bellissimo rapporto con suo padre.
In questa storia ho condiviso i suoi momenti dall'infanzia fino all'età adulta ed è stato bello.
Mi piace anche quando vengo menzionati il loro dialetto, sconosciuto perchè me, e una volta finita la lettura avrei voluto raccontare qualcosa di mio, qualcosa che sapevo dei mie nonni e dei mie genitori.
Una storia davvero carina che ti porta indietro nel tempo, lo consiglio a chi ama leggere questo genere di libro.


Vi lasciamo con un estratto

Cercava in me, che mi mostravo forte e sicura, una spalla su cui piangere, io gliela offrivo di malagrazia. Quelle discussioni sulle problematiche di famiglia, quei pianti sommessi mi parevano un peso fastidioso, mi soffocavano. Il risultato era un perenne malcontento fra di noi, insanabile perché io mi sentivo oppressa e la mamma sola, incompresa. 


Letizia Romano


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