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venerdì 6 settembre 2019

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Trama



Ana e Toma s'incontrano all'università, s'innamorano, fanno un figlio e si sposano. Per motivi diversi le reciproche famiglie sono loro ostili, ma il loro amore sembra immune da ogni ostacolo, persino i gravi disturbi nevrotici di lei che si manifestano attraverso violenti attacchi di panico: lui la sorregge in ogni passo della vita condivisa, permettendole di instaurare una relazione di simbiotica dipendenza.
Imitare dio senza sostituirlo: il confine è sottile e il Peccato Originale è pronto a colpire travestito da buona fede, anzi, da amore totalizzante. Fuori dalla razionalità, infatti, si allarga il potere oscuro dell'inconscio, libero di proiettare, rimuovere, sublimare.


Recensione

Toma e Ana si incontrano, si innamorano e cominciano a frequentarsi, studiano letteratura a Bucarest e abitano insieme in uno studentato.
La loro relazione è strana e comune allo stesso tempo: Toma si prende cura di Ana, comportandosi più come un tutore che fidanzato.
Ma...la vera chiave di tutto questo "lunghissimo" film, è chi è veramente il malato.
Vi spiego...
Ana inizia un percorso per guarire, pian pian cerca di essere più stabile e, questo la porta a staccarsi da Toma, comportandosi come donna e fidanzata, non più come una malata da curare e medicare.
Toma non reagisce bene a questo cambiamento e, da qui, andiamo al cuore di tutto il film: la dipendenza affettiva e la mania di controllo.
Finché qualcosa è debole è semplice da controllare.
Quando si fortifica diventa ingestibile.
Infatti, tutto il film,è anche una lunga seduta di psicoanalisi: quella di Toma che, seduto sul divano dell’analista esamina il complesso rapporto con Ana confondendo sogno, realtà.
Il messaggi di questo film è davvero potente, che con crudezza porta sullo schermo ciò che amore non è.
Mette in risalto come il sentimento si sia trasformato in ossessione e come attaccamento, assuefazione e dipendenza facciano parte della relazione tanto quanto l’amore.
Per quanto riguarda la parte tecnica, ha un impatto molto naturale, che dà l'impressione di essere con Toma e Ana per Bucarest.
Alcune scene mi hanno disturbata, ma credo che sia una reazione personale.
Lo consiglio a chi ama il genere drammatico (il vero genere drammatico), perché gli spunti di riflessione sono davvero interessati.



Vi lasciamo con una citazione

"Mi prenderò cura di te."

Maria Capasso 

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