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martedì 6 marzo 2018

Benvenuti nel nostro angolo

Intervista: 

1) Da dove è nata la tua passione per la scrittura?

Credo di aver sempre avuto questa passione, ma ricordo in particolare un tema delle elementari nel quale bisognava inventare una storia di fantasia, e io scrissi un racconto del terrore, o meglio di paura vista l'età, che piacque molto a tutti. Credo quella sia stata la prima storia scritta da me, e ricordo il piacere e la soddisfazione nel farlo.

2) Cosa ascolti mentre scrivi?

Un po' di tutto, di solito creo delle playlist apposite per ogni romanzo, anche perché sono solito citarle in ciò che scrivo e a volte dare il nome dei capitoli a seconda della canzone sulle cui note ho scritto. Il mio nuovo romanzo, #Johnny – Cruel Summer, è infatti stato simpaticamente ribattezzato un 'giallo musicale'.

3) Quanto di te metti nelle tue opere?

Di me metto le impressioni, le sensazioni, i ricordi visivi di luoghi e attimi, i miei gusti musicali, ma di solito non scrivo mai di me o di persone che conosco, la scrittura mi porta a rielaborare a mio modo tutto ciò che ho vissuto e le persone che ho conosciuto.

4) Il genere che preferisci scrivere?

Non ho un genere preferito, mi sono ritrovato a scrivere sempre cose diverse, e generi che non mi sarei mai aspettato. Penso che ogni storia vada da se, senza dover entrare nel 'canale' di un genere preciso.

5) Il libro che ti ha dato coraggio per buttarti nel mondo della scrittura.

Sono un lettore atipico, non sono uno di quelli che legge e rilegge un libro, che si segna citazioni o cose simili. Ogni libro mi lascia qualcosa, che sia la trama, i personaggi, o semplicemente le ambientazioni e le sensazioni. Penso quindi che ciò che ho letto negli ultimi anni mi ha abbastanza ispirato per convincermi che volevo fare davvero questo, scrivere.

6) Cosa preferisci: discorso diretto, indiretto, entrambi?

Dipende da ciò che scrivo, credo che scegliere un proprio stile sia riduttivo, specie oggi che la scrittura è molto mutata dallo stile classico. Ogni storia ha bisogno di un registro diverso.

7) Cosa ti aiuta quando ti blocchi con la scrittura?

Beh, la musica senza dubbio, ma anche girare per la città. Sono spesso i luoghi a ispirarmi nella scrittura, un bisogno di popolare di storie i posti che vedo.

8) Hai una beta reader per le tue storie?

Sì, in realtà due, e diversi tra loro, uno perché è molto simile nel mio modo di scrivere, di pensare personaggi e situazioni, uno come pubblico vero e proprio.

9) Il primo libro letto?

Non ne ho memoria, sicuramente i libri di pezza per bambini, ricordo di averne avuti tanti. Di certo il primo libro di cui ho piena memoria, e che ho letto e riletto (e lo confesso, lo rileggo di tanto in tanto ancora oggi) è Il robot che voleva dormire di Gianni Rodari.

10) Il tuo libro preferito?

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, senza ombra di dubbio. La lotta interna tra bene e male, il tema del doppio, il gioco delle apparenze sono temi che mi appassionano da sempre.


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Noi dell'Angolo delle Parole ringraziamo Gabriele per questa piacevole chiacchierata. 

A presto! 


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