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giovedì 8 febbraio 2018

Benvenuti nel nostro angolo

TITOLO: La filosofia del giardiniere 
AUTORE: Roberto Marchesini
CASA EDITRICE: Graphie.it 
GENERE: Saggio
PREZZO: 1,99 Ebook - 5,00 Cartaceo 


Sinossi: 

Il giardino è un libro che si sfoglia per pagine, non un progetto che si stabilizza in un piano finale e mai un miraggio che tenda a un punto di equilibrio.
Il giardino è un sogno più volte ruminato, un vortice dinamico steso nel cielo come una macchia di storni, fluttuante di piccole evoluzioni imprevedibili.
Il giardino è un laboratorio dove osservare l’atelier darwiniano. Il giardiniere passeggia sempre al suo interno con un misto di stupore e riverenza, incapace di non azzardare progetti a venire.
Il giardino è attesa e, al contempo, il saper cogliere il piacere della parzialità dell’istante, non solo perché si proietta in un futuro distonico rispetto all'immaginazione, ma anche per il suo svolgersi e dissolversi, quel mettere in gioco piani differenti del dialogo ideativo in tempi diversi. Così il prato erboso sarà lucente e forte quando ancora le siepi stentano e gli alberi altro non sono che fantasmi sorretti da rigidi tutori…

Recensione:

Oggetto principale del libro è il giardino che con la sua vastità ci porta a diversi strati di emozioni. Il giardino ci porta a diversi progetti con il nostro stupore ma anche il rispetto. Le azioni che si compiono in un giardino non sono immediate ma frutto di un attesa dove si coglie l’immaginazione ma anche l’attesa di una crescita individuale che porta una maturazione psichica. Piccolo saggio piacevolmente ben scritto una volta letto si avrà una visione nuova nei confronti della natura e si guarderanno i giardini con occhi diversi. Consigliato soprattutto agli amanti dei giardini e questo libro è una guida spirituale per poterli apprezzare ancora di più. 

Estratto:

Il giardiniere scambia le proprie idee nel convivio vegetativo, chiacchiera con coccinelle e querce, discute animosamente con le infestanti e gli afidi, usa la maieutica per far dischiudere gemme e boccioli. Il giardino è per lui un menabò che metamorfizza prima di tutto nel suo immaginario, è lì che la vegetazione mette radici e dispiega la chioma, è lì che l’universo vivente annoda i suoi fili: gli spiriti guida sono pulviscolo organizzativo che entra nella mente del giardiniere e la fa propria. Il giardiniere è un posseduto, non un traduttore d’idee coltivate nella clausura cranica, da seminare poi lungo le coordinate del terreno. La filosofia del giardiniere è un dialogo con la natura, la rinuncia a ogni forma di chiusura, l’esercizio del decentramento, il disperdersi panico in ogni tocco.

Domenico Del Coco 


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