Benvenuti nel nostro angolo
Titolo: Cinquanta sfumature di nero
Autrice: E. L. James
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Romance erotico
Prezzo: Varia in base all'edizione.
Sinossi:
Profondamente turbata dagli oscuri segreti del giovane e inquieto imprenditore Christian Grey, Anastasia Steele ha messo fine alla loro relazione e ha deciso di iniziare un nuovo lavoro in una casa editrice. Ma l'irresistibile attrazione per Grey domina ancora ogni suo pensiero e quando lui le propone di rivedersi, lei non riesce a dire di no. Pur di non perderla, Christian è disposto a ridefinire i termini del loro accordo e a svelarle qualcosa in più di sé, rendendo così il loro rapporto ancora più profondo e coinvolgente. Quando finalmente tutto sembra andare per il meglio, i fantasmi del passato si materializzano prepotentemente e Ana si trova a dover fare i conti con due donne che hanno avuto un ruolo importante nella vita di Christian. Di nuovo, il loro rapporto è minacciato e a questo punto Ana deve affrontare la decisione più importante della sua vita, e può prenderla soltanto lei...
Recensione:
Prima di tutto vorrei iniziare con una premessa: alla tenera età di diciotto anni o diciannove ho letto il primo. Non avevo mai letto un libro spinto in vita mia. Alcune scen mi incuriosivano e addirittura ci fantasticavo: è anche questo un modo di fare sesso? Si può provare piacere con...e via facendo!
Di sadico conoscevo Secretary, ma lì siamo a un livello decisivamente diverso, dove descrive con "delicatezza" una certa visione di piacere sul sesso e come praticarlo.
Questo dipende dai gusti e nessuno può giudicare il modo di eccitarci.
Il punto è un altro: conta lo stile e fondamenta della storia. Come viene raccontato e come vengono costruite i personaggi. Cristian Gray è ultimo problema di tutta questa faccenda, perché il fatto che sia problematico e che abbia disturbi comportamentali, su questo non ci sono dubbi. Diciamo che ha anche dei traumi passati, diciamo che lui è davvero l'unico personaggio coerente: è malato e si comportata da malato. Punto! Il personaggio che trova davvero osceno è Anastasia, che nel primo ( già recensito da Claudia) sembra tutta acqua e sapone, che ama solo i libri, che non ama il materialismo, e puff: perde la testa per uno che guadagna, ogni mezz'ora, cifre che io neppure nei sogni non ho mai visto. Mah, fortunato lui e furba lei. Perché se di una cosa sono convinta, il personaggio Anastasia non è affatto ingenuo e ha capito da che parte gira il mondo.
Poco importa che Cristian le controlli anche quante gocce pipì abbia urinato, il cibo che mangia (cosa che se qualcuno mi farebbe mangiare qualcosa che non mi piace gli butterei il piatto in faccia), o il permesso per qualunque cosa: Cristian è per lei che prova che Babbo Natale esiste tutto l'anno e quindi un piccolo prezzo lo si può pagare.
Voglio vedere se Gray era un che si alza alle cinque del mattino e doveva lavorare tutto il giorno, viveva in una casa normale, se Anastasia e tutte le fan della saga si faceva frustrare o monitorare come cavie da esame.
Chi di loro si è fatta davvero fare tutte quelle cose da un comune mortale?
Dovrei fare un sondaggio, lo sento.
Comunque, l'aspetto ricchezza e quello sessuale dei Gray a mio parere sono quasi i minor difetti di tutta questa vicenda: il vero piatto rotto è Anastasia.
Sembra che ogni uomo perdi la testa per lei, sembra che tutti vogliono portarla a letto e che Gray deve proteggerla perché lei è SUA e nessuno deve toccare il SUO oggetto di desiderio. Perchè nei mille disturbi di Gray, c'è la sua gelosia, anzi POSSESSIONE nei confronti di Anastasia che mi dà l'idea di yogurt scaduto. Io non mi farei mai trattare come una marmellata o una mucca da etichettare con la marca: sono mia e basta. Insieme siamo noi, e basta. Ma tu resti tu e io resto io. Ecco come la vedo in un rapporto.
Quindi, morale della favola, il vero problema è come Anastasia si faccia manipolare da Gray che i gusti sessuali del sottoscritto.
Poi, la chicca finale, in cui una serie di vicende che tentanto di sfociare nel noir, ma rendo il tutto ancora più ridicolo: una ex sottomessa che si sente privata delle sue torture!
Lo stile di scrittura non riesco definirlo, semplicemente perché non esiste uno stile di scrittura. Un mucchio di pensieri di Anastasia messi in fila indiana, con varie ripetizioni verbali e poca elaborazione del testo.
Non credo che sia stato editato. Anzi sono sicura che non sia stato editato.
Dopotutto, e so che verrò definita saccente e presuntuosa, il libro fin da l'inizio è stato amato da un pubblico che non ha mai aperto un libro e da un pubblico che non soddisfatto sessualmente.
Posso capire la curiosità e la voglia di capire a diciotto anni, ma tutte le altre fasce non riesco proprio.
Vi lascio con un ultimo pensiero: non dite basta alla violenza se poi vi siete eccitate con un che vi conta i minuti e vi monitora come un oggetto. Non siete credibili e vi state scavando la fossa.
Qualche estratto:
“Il mio passato è il mio passato. È un fatto. Non posso cambiarlo. Sono fortunato che tu non ne abbia uno, perché impazzirei se l’avessi.”
N.b: ma quanto è patetica questa frase?
Maria Capasso
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