Buona serata a tutti.
Il libro che abbiamo letto per voi è L'ultimo treno per Istanbul, di Ayşe Kulin.
Scheda libro:
Autore: Ayşe
Kulin
Titolo: L'ultimo treno per Istanbul
Casa editrice: Newton Compton
Anno: 2015
ISBN: 9788854182455
Pagine: 333
Sinossi:
Sinossi:
Selva è la figlia dell’ultimo pascià ottomano della Turchia e
può avere qualunque uomo desideri. Eppure ha occhi solo per Rafael Alfandari,
un ragazzo ebreo, figlio del medico di corte. Nonostante l’opposizione delle
loro famiglie, che non vedono di buon occhio l’unione tra due mondi così
diversi, i giovani amanti si sposano di nascosto e scappano a Parigi per farsi
una nuova vita. Ma quando i nazisti occupano la Francia, la coppia in esilio
imparerà sulla propria pelle che niente – né la guerra, né la politica, né la
religione – può spezzare gli antichi legami di sangue. Grazie all'aiuto dei
coraggiosi diplomatici turchi, infatti, organizzeranno un piano per mettere in
salvo i membri della famiglia Alfandari e molti altri ebrei. Insieme, saranno
costretti ad attraversare un continente in guerra, a entrare in territorio
nemico e rischiare tutto nel disperato tentativo di ritrovare la libertà. Da
Ankara a Parigi, dal Cairo a Berlino, L’ultimo treno per Istanbul racconta una appassionante
storia d’amore e avventura, scritta da una delle autrici più famose della
Turchia
Recensione:
Selva e Sabiha sono figlie
di Fazil Reşat Paşa, l'ultimo pascià ottomano della Turchia. Sabiha sposa il
diplomatico Macit, mentre Selva, brillante donna dai fortissimi ideali si
innamora di Rafo, figlio del medico di corte, nonché ebreo turco. Nonostante il
pascià abbia più e più volte predicato l'uguaglianza tra i popoli e le
religioni, non riesce proprio ad accettare la relazione tra la sua bellissima
figlia musulmana ed un ebreo, e pur di fermarli tenta anche il suicidio. Selva
però non si lascia intimorire e sposa lo stesso Rafo, scappando a Parigi.
Questo evento distrugge e
divide la famiglia di Selva: suo padre non vuole più saperne di lei, sua madre
vive tra l'angoscia di saperla lontana e i pregiudizi di suo marito e sua
sorella Sabiha si ritiene responsabile
di aver spinto involontariamente Selva tra le braccia di un ebreo.
Questa storia d'amore e
familiare si svolge su uno sfondo ben più ampio e pericoloso: il secondo
conflitto mondiale. In europa il regime nazista si sta allargando a macchia
d'olio e la Francia è sotto assedio. Selva, Rafo e il loro bambino Fazil sono
costretti a guardarsi le spalle per non rischiare di finire in un campo di concentramento.
Dalla storia personale ci si trasferisce pian piano alla storia di un mondo
alla deriva, dove la Turchia si
sforza, tra astuti accordi e rapporti diplomatici, di salvare il proprio
popolo, senza più badare al credo. Questo è un aspetto della storia che
personalmente non conoscevo bene, e si percepisce l'accurata ricerca storica
dell'autrice nell'illustrarci la vicenda.
La storia inizialmente è un
po' lenta ad ingranare, e francamente ho fatto un po' fatica a ricordare tutti
i personaggi; perché ne arrivano tanti col procedere della storia. A volte
sembrano irrilevanti ai fini della trama ma la verità è che ognuno di loro,
anche quello più insignificante, ha un suo posto e un suo significato e si
incastrerà perfettamente nella narrazione. Man mano che si va avanti con la
lettura diventa sempre più avvincente fino ad arrivare agli ultimi capitoli in
cui mi sono ritrovata col fiato sospeso perché sembrava potesse accadere di
tutto. Il finale è stato commovente, e mi ha lasciata pienamente soddisfatta.
È certamente un libro
consigliato.
Claudia Simonelli.
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